Sempre più chiaro il nuovo corso per la vita di Palazzo Fienga a Torre annunziata. L’ex roccaforte del clan Gionta diventerà un polo operativo per la sicurezza e per il presidio del territorio attraverso la realizzazione di una cittadella della Legalità.

Questo grazie all’accordo firmato dall’Agenzia per la coesione territoriale, l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e l’Agenzia del Demanio, che ha tracciato tutto il percorso di rifunzionalizzazione dell’edificio. Uno dei più importanti immobili del circondario, con una superficie di circa 12mila metri quadrati.

Quello che il pm Pierpaolo Filippelli aveva chiamato “municipio della camorra” diventerà un comando interforze, adibito a presìdi ed uffici della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Giudiziaria, della Polizia Metropolitana e della Polizia Locale di Torre Annunziata.

Nella relazione sull'attività svolta dall'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, viene precisato che “è stato unanimemente approvato il documento che riassume le esigenze dei futuri assegnatari ed è al contempo emersa la disponibilità dell’Agenzia del Demanio a svolgere, in convenzione, gli adempimenti tecnici prodromici alla realizzazione dell’intervento”.

Il 10 dicembre 2020 il CIPE ha approvato una prima assegnazione all’Agenzia per la Coesione Territoriale dell’importo di 10 milioni di euro, di cui 5 per l’annualità 2021 e 5 per l’annualità 2022, destinato al sostegno dell’attività progettuale relativa ai beni esemplari.

Ora il nuovo tassello, con l’Agenzia del Demanio che ha ricevuto l’incarico per la redazione e approvazione del progetto di fattibilità tecnico – economica. Si tratta di una prima analisi, che comprende il piano particellare di esproprio, il rilievo architettonico e strutturale, verifica di vulnerabilità sismica, indagini geologiche e geotecniche, oltre alle indagini sui materiali.

“Il perfezionamento della progettazione di primo livello – conclude il documento - consentirà di quantificare in via definitiva il costo di realizzazione dell’opera, che sarà sostenuto con risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione”.

Un’opera attesa da anni e che potrà spazzare via l’immagine del suo passato, fatto di camorra e di violenza.

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