Torre Annunziata. Danneggiamento ed occupazione abusiva di alloggio pubblico. Queste le accuse mosse a due persone, marito e moglie, residenti a Torre Annunziata e sgomberate il 15 gennaio dalla loro casa di via Bertone, all'interno di Palazzo Fienga. La denuncia alla Procura della Repubblica è partita a poche ore dallo stop al soggiorno straordinario, all'hotel 'Palma' di Pompei, deciso oggi dal Comune. Il sindaco Starita aveva appena dichiarato che, in fondo, l'emergenza relativa allo sgombero dell'ex fortino dei Gionta poteva definirsi "governata con equilibrio e garbo". Ed invece, in città, sembra essersi aperta una vera e propria caccia alla casa, anche perchè i 32 sgomberati, in uscita dall'albergo a 4 stelle di via Piave, ora non accettano di finire nei box di via Tagliamonte o nella scuola ai 'Poverelli'.

I due indagati sono stati scoperti in via Pascoli 3, nel quartiere "Deriver", dai vigili urbani di Torre Annunziata (agli ordini del Tenente Antonio Virno). Entrambi erano appena usciti dall'albergo. Secondo le prime ricostruzioni, la coppia avrebbe già da giorni "adocchiato" l'alloggio; una casa popolare al quarto piano, ormai vuota per la morte recente della precedente assegnataria (una donna anziana scomparsa da pochi giorni). L'accaduto preoccupa gli inquirenti, anche perchè il fenomeno, tra dilagante rabbia e tensione sociale crescente, rischia sul serio di non restare isolato.

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