Palazzo Fienga. Dopo lo sgombero, al via il maxi-processo
In 72 alla sbarra. Tra gli imputati anche ex killer del clan Gionta
13-03-2017 | di Redazione

VERSIONE ACCESSIBILE DELL'ARTICOLO
Torre Annunziata. Alla sbarra in 72, anche chi era un killer scelto. Al via ieri in tribunale, a due anni di distanza dallo sgombero, il maxi-processo Palazzo Fienga.
“Mancati lavori contro il pericolo di crollo” e “inosservanza dell’ultimo ordine di sgombero” (il sesto scritto in 30 anni dal Comune di Torre Annunziata): queste le accuse mosse a vario titolo agli imputati. Tutti proprietari di uno o più appartamenti nell’ex fortino del clan Gionta. Fortino ora ridotto a covo sgomberato, a chiusura delle due inchieste parallele condotte dalla Procura di Torre Annunziata e dalla Dda di Napoli.
Nel maggio scorso fu accolta in toto la richiesta di rinvio a giudizio, formulata dai pm. Secondo l’accusa, i proprietari di case nel fortino sgomberato non avrebbero effettuato i lavori necessari per evitare eventuali crolli a Palazzo Fienga. Inoltre, alcuni non avrebbero osservato le 6 ordinanze di sgombero, emesse fin dagli anni ‘80 dal Comune per motivi di sicurezza. Secondo l’Antimafia, infatti, l'ex covo di camorra era “incompatibile con il soggiorno degli esseri umani”.
Torre Annunziata, Palazzo Fienga sarà demolito: summit in prefettura
Un grande parco verde nell'ex roccaforte dei Gionta
Tra i 72 imputati ieri a processo, anche alcuni elementi di spicco del clan Gionta. Come i killer scelti Giovanni Iapicca (alias “rangitiello”) e Liberato Guarro “Balduccio”. Alla sbarra anche Eduardo Venerando, Andrea Cirillo alias 'o sciacallo e Pasqualina Apuzzo, suocera del “boss poeta” Aldo (è la madre della moglie, Annunziata Caso). E ancora, diversi pregiudicati affiliati, tra cui membri delle famiglie Paduano e Carpentieri.
Il covo di via Bertone 46 fu sgomberato all’alba del 15 gennaio 2015. Lo sgombero dell'ex fortino di camorra riguardò un mega complesso immobiliare su tre strade (anche via Castello e via D'Alagno): 42 nuclei familiari – per un totale di 193 persone – che occupavano 63 appartamenti, mentre 36 abitazioni non erano occupate; infine c'erano altri 17 locali non abitativi.
Sondaggio
Risultati
