Papa Francesco in lieve miglioramento, non ha più crisi asmatiche: 'Uniti per il Santo Padre'
La prognosi resta riservata
24-02-2025 | di Redazione
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Pur restando "critiche" le condizioni di Papa Francesco, al suo undicesimo giorno di ricovero al Policlinico Gemelli, "dimostrano un lieve miglioramento".
Lo afferma il bollettino medico diffuso in serata, in cui si spiega che anche oggi "non si sono verificati episodi di crisi respiratoria asmatiforme" - che tanto allarme aveva suscitato due giorni fa - mentre "alcuni esami di laboratorio sono migliorati".
"Continua l'ossigenoterapia", con le cannule applicate al naso, "anche se con flussi e percentuale di ossigeno lievemente ridotti". Inoltre il monitoraggio della lieve insufficienza renale manifestata ieri "non desta preoccupazione". In ogni caso i medici, "in considerazione della complessità del quadro clinico", e sottolineando anche la "criticità" delle condizioni di Francesco, "in via prudenziale non sciolgono ancora la prognosi". In mattinata, riferisce la Sala stampa vaticana, il Papa "ha ricevuto l'Eucarestia, mentre nel pomeriggio ha ripreso l'attività lavorativa".
In serata "ha chiamato il parroco della Parrocchia di Gaza per esprimere la sua paterna vicinanza": a quanto si apprende, il Pontefice ha voluto così ringraziare per un video che gli è stato mandato dalla piccola comunità cattolica presente nella Striscia. "Papa Francesco ringrazia tutto il popolo di Dio che in questi giorni si è radunato a pregare per la sua salute", dice ancora la Sala stampa. Al Pontefice continuano ad arrivare messaggi di auguri per una pronta guarigione dal mondo e dall'Italia: oggi anche quelli del presidente degli Stati Uniti Trump, 'spero stia bene', e di quello francese Macron. Il quadro che emerge dunque, da quanto fa sapere l'equipe medica, è quello di un lieve miglioramento ma sempre in un contesto "critico", e il mancato scioglimento della prognosi vuol dire che Francesco non è fuori pericolo. Ciò dimostra anche la prudenza dei medici nel valutare l'efficacia delle terapie per la polmonite bilaterale, su cui ci vorrà ancora qualche giorno, e non è da escludere - così trapela - un loro nuovo incontro con la stampa nei prossimi giorni dopo quello di venerdì scorso. E' un fatto che non si parli di febbre del Papa, né tanto meno della temuta e tanto rischiosa "sepsi", cioè il possibile passaggio di germi nel sangue. La notte passata era trascorsa bene per il Papa, che aveva dormito e oggi di prima mattina stava ancora riposando.
Quindi si era svegliato e proseguito le terapie. Fonti vaticane fanno sapere che "il suo umore è buono", che "si può muovere" e che "si nutre normalmente". In particolare, poi, Francesco "non ha dolori", si è appreso dalle stesse fonti, che hanno spiegato come la "sofferenza" di cui si era parlato sabato era legata alla giornata pesante che aveva vissuto a causa delle crisi respiratorie. Si apprende anche che Francesco non ha ricevuto visite, se non quelle dei più stretti collaboratori. Intanto, rispetto a un'indiscrezione della stampa francese, secondo la quale al Gemelli dell'Isola Tiberina si starebbe preparando un appartamento dove trasferire il Pontefice, viene spiegato che quell'appartamento "non è per il Papa", ma per i pazienti "solventi". Innumerevoli ormai le occasioni di preghiera, le messe, i rosari, organizzati per il Papa in Italia e nel mondo. In primo luogo quelli della comunità del Gemelli, poi a Roma e in Piazza San Pietro, dove da oggi si riuniscono ogni sera per il rosario i cardinali presenti in città, il primo guidato dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. "E' un modo di manifestare la vicinanza della Chiesa al Papa e ai malati", ha detto il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni. Intanto il Papa, coadiuvato dai suoi più stretti collaboratori, continua a mandare avanti le sue incombenze. Francesco ha fatto altre quattro nomine: quelle del nuovo vescovo di Vittorio Veneto (Treviso), mons. Riccardo Battocchio, già segretario speciale del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità; del nuovo vescovo di Trivento, mons. Camillo Cibotti, già vescovo di Isernia-Venafro e in capo al quale ha accorpato le due diocesi, come si dice in una sola 'in persona episcopi'; del vescovo di San Cristóbal de la Laguna, Tenerife (Canarie-Spagna), padre Alberto Santiago Santiago; e del vescovo coadiutore di Santos (Brasile), mons. Joaquim Giovani Mol Guimarães.
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