Sono sette gli atletici paralimpici campani che sono sbarcati in Brasile per le paralimpiadi di Rio de Janeiro, in programma dal 7 al 18 settembre. Una pattuglia più che raddoppiata rispetto a Londra 2012 (erano 3), ma con tre atleti che sono tesserati per società di altre regioni, anche a causa dei problemi agli impianti sportivi campani, che non sempre permettono agli atleti paralimpici di praticare sport.

"L'appuntamento delle Paralimpiadi di Rio - sottolinea Carmine Mellone, presidente del Cip (Comitato Italiano Paralimpico) Campania - è un avvenimento speciale che, grazie ai riflettori dei media, potrà mettere in luce gli innumerevoli sacrifici a cui sono sottoposti gli atleti campani con disabilità per poter raggiungere risultati di rilievo. Spero che questa occasione di visibilità possa contribuire, in maniera significativa, a far crescere l'attenzione sui bisogni delle società sportive in Campania sia sul fronte dell'impiantistica sportiva, con troppe barriere architettoniche anche in impianti di recente ristrutturazione, sia sul fronte dei contributi regionali che sono ancora al palo".

Una necessità, sottolinea Mellone, che "vale per gli atleti con disabilità ma anche per quelli normodotati, visto che la nuova legge sullo sport è ancora senza finanziamenti, a tre anni dal varo, e non riesce a trovare un giusto inquadramento nell'economia del bilancio regionale". La delegazione, guidata dal presidente nazionale Luca Pancalli, è arrivata in Brasile: mette in campo 101 atleti con disabilità differenti. Per la Campania andranno a caccia di medaglie sette atleti: la più nota è Assunta Legnante già campionessa europea indoor nel 2007 e più volte campionessa italiana di lancio del peso, passata al compitato paralimpico dopo essere diventata cieca. Nella spedizione anche "Peppiniello" Di Capua, lo storico timoniere dei fratello Abbagnale che ha abbracciato lo sport paralimpico da normodotato. "Pensavo fosse un sogno, e invece provo grande emozione perché assaporerò l'ambiente olimpico", ha spiegato Gianni Sasso, 46 anni, ischitano, poco prima di partire per Rio. Sasso senza una gamba da anni si cimenta in straordinarie imprese sportive nella maratona, nel ciclismo, nel nuoto e nel calcio ed è alla sua prima paralimpiade: a Rio parteciperà alla gara di paratriathlon in programma il 10 settembre: "In gara - ha detto - darò il massimo sin dal primo minuto, ho lavorato in maniera molto intensa negli ultimi sessanta giorni e mi sento molto bene". Gli altri atleti della pattuglia campana sono: il salernitano Emanuele Di Marino ("H2 Dynamic Handysports Lombardia" di Milano ) che correrà i 100 e 200 metri; Tommaso Schettino, di Castellammare di Stabia (ma tesserato per il Circolo Canottieri Aniene di Roma) impegnato nel camottaggio; Vincenzo Boni, nato a Napoli e iscritto ai 50, 100 e 400 metri stile libero di nuoto; Emanuela Romano, napoletana, in vasca per i 50, 100 e 400 metri stile libero.

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