Parco del Vesuvio, trent'anni di sfide e traguardi: 'Eseguite oltre 100 demolizioni, basta abusivismo'
Tutela ambientale e reati ecologici, confronto al castello Mediceo. De Luca: 'L'area protetta è un'opportunità, non un limite'
30-05-2025 | di Rosanna Salvi

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Il Parco Nazionale del Vesuvio compie i suoi primi trent'anni. Una storia ricca e articolata, segnata nel tempo da continue sfide e traguardi. Battaglie, che il presidente del parco Raffaele De Luca, combatte quotidianamente. “Sono state emesse oltre 2.500 ordinanze di demolizione, con più di 100 interventi eseguiti. L’abusivismo edilizio ha umiliato per decenni questa terra meravigliosa. L'ente ha stipulato un protocollo con le 4 procure competenti e anticipa dal proprio bilancio la somma necessaria per la demolizione".
Nella splendida cornice del Castello Mediceo di Ottaviano, De Luca ha sintetizzato trent'anni di storia. Si è svolto questa mattina, nel palazzo strappato alla camorra, un confronto tra forze dell'ordine, istituzioni e giornalisti, chiamati ad affrontare i delicati temi della tutela ambientale e del contrasto ai reati ecologici.
Tra gli ospiti il procuratore aggiunto di Napoli, Antonio Ricci, che ha richiamato l’attenzione sul problema delle discariche abusive. “Ci sono ancora troppi sversamenti incontrollati. Dobbiamo comunicare con trasparenza, coinvolgere la popolazione e usare tecnologie come telecamere e satelliti per prevenire il degrado. Ancora troppe le aree da bonificare e questo non è accettabile. Bisogna urgentemente ridurre i tempi e provvedere immediatamente".
Ad unirsi all'analisi del Procuratore Ricci è Il generale Ciro Luongo, comandante della Regione Carabinieri Forestale Campania, che ha elogiato l’impegno del Parco. “Questo Ente ha saputo cogliere la sfida: affermare la legalità in territori segnati dalla criminalità. Oggi operiamo con 62 telecamere. La repressione è costante".
Nel corso dell'incontro promosso da Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Ordine dei Giornalisti della Campania, Associazione Giornalisti Vesuviani “Carmine Alboretti” e Fondazione “Mimmo Beneventano” è intervento anche il professore Isaia Sales, che ha acceso i fari sul ruolo della criminalità organizzata nel settore ambientale. “Non esistono ‘mafie ambientali’ specializzate, ma gruppi criminali che si muovono dove c’è profitto. La tolleranza sociale verso i crimini ambientali è ancora alta: serve un cambiamento culturale".
Nel corso dell'incontro sono stati premiati i giornalisti Mariella Parmendola, Stella Cervasio e Luigi Colombo per il lavoro svolto sul tema ambientale. Un contributo giornalistico di valore, a testimonianza della forte attenzione che la stampa riserva alla tematica.
L'iniziativa, moderata dalla giornalista Giovanna Salvati e coordinata dal responsabile della comunicazione dall'ente Giovanni Romano, si è avvalsa anche del contributo del sindaco di Ottaviano, Biagio Simonetti, che ha ricordato l'importanza di sensibilizzare le nuove generazioni. “I giovani sono fondamentali. Vivere in un’area protetta è una fortuna. Lo dimostra anche l’interesse internazionale verso i nostri territori: a breve ospiteremo una gara sportiva con oltre 300 atleti. Questa è una terra da salvaguardare".
Ma è anche la stampa a giocare un ruolo fondamentale nella tutela ambientale e nella denuncia dei reati ecologici, come sottolineato da Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. "Questa è una terra dalla straordinaria potenzialità. Oggi è sempre più frequente il fenomeno dell'overtourism. Bene l'incremento dei flussi turistici, ma sempre nel rispetto della risorsa naturale".
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