Parco del Vesuvio, trent'anni di storia: turisti innamorati del vulcano
Oltre 600mila visitatori nel 2024. Gli obiettivi del Presidente Raffaele De Luca: 'Stop sversamenti rifiuti e turismo sostenibile' '
28-03-2025 | di Redazione

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Un turismo sostenibile che passa attraverso la riqualificazione delle due porte d'accesso al Cratere e il miglioramento dei servizi di accoglienza. E poi, l'incremento degli 'occhi elettronici' contro sversamenti illeciti, la valorizzazione dei prodotti d'eccellenza.
Così l'Ente Parco Nazionale del Vesuvio si prepara a festeggiare i 30 anni dalla nascita, compleanno che cade il 5 giugno mentre il presidente, Raffaele De Luca, tira le somme e traccia progetti per il futuro. Il 2024 si è chiuso con un bilancio positivo: 617.524 visitatori e una serie di iniziative che ne hanno migliorato l'ospitalità. "Uno dei problemi che ho dovuto affrontare all'inizio del mio mandato è stato quello della bigliettazione sul Cratere: abbiamo la prima strada di accesso al Cratere, quella di Ercolano, che riceve circa 3mila turisti al giorno: registriamo sold out giornaliero per quasi tutto l'anno" dice De Luca "Al Cratere in poco tempo abbiamo messo in campo una struttura per il funzionamento dei tornelli, istituendo il codice QRcode col quale il turista che arriva sul posto, può collegarsi e fare il biglietto on line. Poi abbiamo lavorato per rendere i servizi di accoglienza ai turisti perché non vi erano i bagni che oggi vengono puliti due volte al giorno".
Ma il progetto 'strategico' è quello che prevede la riqualificazione dell'area parcheggio a quota mille di Ercolano e la strada Matrone, la seconda porta di accesso al Cratere. "Questo progetto, fornito già di tutti i pareri della Soprintendenza, dell'Autorità di bacino andrà in gara a breve e, oltre a prevederne la riqualificazione, punta a un turismo più sostenibile: la strada Matrone sarà la vera green way del Parco Nazionale del Vesuvio per un turista che vuole restare e visitare la natura: vi si potrà accedere con navette o bici elettriche dell'Ente" Nel pieno della stagione primaverile, complici le festività di Pasqua e i ponti del 25 aprile e 1 maggio, si è già al lavoro per migliorare la fruibilità. "Come ogni anno, abbiamo in corso la manutenzione della rete sentieristica che per noi è strategica".
E poi la prevenzione degli illeciti: la lotta all'abusivismo edilizio (c'è un protocollo d'intesa sulle demolizioni con le Procure di Torre Annunziata, Nola, Napoli e Corte d'Appello) e agli sversamenti di rifiuti e incendi boschivi (siglata una convenzione con l'Università di Salerno e la Federico II di Napoli) "attraverso il sistema di sensori e telecamere riusciamo a misurare la temperatura del suolo e capire quali zone sono più soggette a rischio incendio". A seguito degli incendi del 2017 "abbiamo avuto due finanziamenti importanti dal Ministero dell'Ambiente" spiega De Luca "Siamo partiti con la rinaturalizzazione di 500 ettari nell'ambito della perimetrazione del Parco con piante autoctone (lecci, frassino, corbezzoli). Con una convenzione con il Dipartimento di Agraria della Federico II abbiamo stabilito le modalità per la messa a dimora che rinaturalizzano gran parte delle aree devastate dagli incendi". I due pilastri fondamentali per creare economia sostenibile? Agricoltura e turismo, non ha dubbi De Luca "Noi puntiamo molto sull'agricoltura perché tutela dell'agricoltura è anche tutela della biodiversità: abbiamo vini famosi in tutto il mondo, il pomodorino del piennolo del Vesuvio Dop, adesso stiamo lavorando per l'ottenimento dell'Igp all'albicocca vesuviana". In questi giorni è nato il Comitato promotore di cui il Parco è attore protagonista. Il desiderio è giungere al traguardo.
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