Parco Nazionale del Vesuvio, sequestrato cantiere comunale
Bufera sul sindaco di Pollena Trocchia
06-11-2024 | di Redazione
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Finisce sotto sequestro per mano dei carabinieri forestali il cantiere di via San Martino a Pollena Trocchia, in provincia di Napoli, dove sono in corso lavori di riqualificazione della strada che si inerpica sul fianco del Somma Vesuvio. I sigilli colpiscono quindi una area in piena zona protetta del Parco nazionale del Vesuvio. Il capogruppo del gruppo consiliare "Siamo il domani" Pasquale Fiorillo e i consiglieri Antonella Attimo, Pasquale Montella e Antonio Di Sapio chiedono al sindaco Esposito e alla maggioranza "di rendere note alla cittadinanza le motivazioni che hanno portato al sequestro d'iniziativa da parte dei carabinieri".
"Ci risulta - sostengono - che il cantiere sia stato avviato in assenza di pareri o autorizzazioni necessarie che avrebbero dovuto rilasciare enti sovracomunali e che siano stati impiegati materiali non consentiti in area protetta, come il cemento armato". "Inoltre, - dice Fiorillo - dalla lettura delle ultime determine pubblicate sull'albo pretorio, relative all'opera oggetto del sequestro, non risulta ancora eseguita la nomina del nuovo Rup". "Tutto ciò espone il Comune alla revoca del finanziamento di 200mila euro ottenuto dal Gal Vesuvio Verde - continua il capogruppo - fondi che avrebbero consentito il rifacimento di una arteria che serve un quartiere storico che da anni aspettava la riqualificazione delle via d'accesso".
"Il sindaco - continua Fiorillo - spieghi e riferisca in merito al sequestro e chiarisca anche il percorso che ha portato alle opere in atto in corso Umberto I, dove si sta intervenendo nel rifacimento dei marciapiedi anche su suolo che ci risulta essere privato". "Raccogliamo e facciamo nostre le preoccupazioni dei cittadini che ci segnalano ogni giorno disagi dovuti allo stato fatiscente delle strade e ai cumuli di spazzatura che non vengono rimossi, oltre alle anomalie come quelle di corso Umberto", dice ancora Pasquale Fiorillo. "Ritengo che il sindaco e la sua giunta debbano rispondere prima ai cittadini e poi anche alle autorità preposte. Come avvenuto in via San Martino, si rischiano provvedimenti giudiziari anche per altri cantieri?", conclude
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