GRAGNANO. Tornano in Campania e agli arresti domiciliari Francesco Fattorusso, Armando Almetti e Maurizio Palumbo: la “banda” di disoccupati partita un mese fa da Gragnano e da Pimonte, per un colpo da 390 euro in un ufficio postale di Arezzo. I tre - difesi dall’avvocato Alfonso Piscino – erano finiti in carcere poco dopo la rapina, messa a segno in Toscana con tanto di pistola scacciacani. A decidere la scarcerazione, in vista del processo, è stato il Tribunale del Riesame di Firenze.

LA RAPINA. I tre disoccupati, già noti alle forze dell’ordine, avevano rubato a un aretino anche una “Hyundai i-20”. L’auto gli sarebbe servita per fuggire senza lasciare tracce. Il proprietario, sceso dalla macchina per un banale prelievo al bancomat, aveva dimenticato le chiavi nel quadro. Il mattino successivo la banda, a bordo della “Hyundai” e col volto coperto da passamontagna, si fece consegnare 390 euro da un impiegato delle Poste nella Chiassa Superiore. Dopo il colpo, la fuga. Ma i carabinieri di Subbiano bloccarono i pregiudicati campani nelle strade circostanti. I tre, uno dei quali ritenuto contiguo al clan “Di Martino”, vennero subito trasferiti in carcere. Ieri mattina, sono invece tornati a casa in vista del processo.

Nella foto, i rapinatori dopo l’arresto

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