Gli imprenditori delle slot machine Filippo e Andrea Bambace resteranno in libertà. Ennesimo colpo di scena processuale. La Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza del Riesame di Salerno che aveva deciso che doveva essere ristabilita la misura cautelare della custodia in carcere per i due imputati.

I re delle slot-machine, imprenditori accusati di aver fatto accordi con la camorra e precisamente col clan Cesarano di Ponte Persica e Buonocore di Scafati, genero di Franchino Matrone, per ottenere illecitamente il monopolio sul territorio stabiese e scafatese e che non avevano esitato a scendere ad accordi con la criminalità locale, rimarranno in libertà fino alla conclusione del processo. Niente carcere per loro e non saranno sottoposti neppure ad alcuna misura cautelare. La cassazione chiude la diatriba processuale, sposando la tesi della difesa degli imputati. Lo scorso maggio, il Tribunale di Nocera Inferiore aveva deciso la revoca della misura cautelare ma il PM, dott.ssa Francesca Fittipaldi aveva ottenuto l’annullamento di quella scarcerazione dinanzi al Riesame di Salerno.

I difensori dei Bambace ovvero gli avvocati Stefano Sorrentino e Gennaro De Gennaro dopo aver incassato una prima sconfitta al Riesame erano ricorsi in cassazione e sono riusciti a ribaltare il verdetto nella giornata di ieri.La loro tesi è stata accolta in cassazione con un risultato che produrrà effetti positivi sulla condizione cautelare degli imputati ma soprattutto sugli esiti del processo, dopo la forte bocciatura dell’intero impianto accusatorio. Grande l’attacco processuale che aveva riguardato il provvedimento di scarcerazione emesso dal tribunale nocerino che era stato ripetutamente bocciato nei vari step procedurali ma, da ultimo, la cassazione rendendo giustizia gli ha dato ragione. Lapidario il responso: Bambace Filippo ed il figlio Andrea devono rimanere in libertà.

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