Il patto per la città è il tentativo di prendere una boccata di ossigeno da parte di un’amministrazione in difficoltà”. Insomma, “tutt’altro che un manifesto politico che indica ai cittadini la strada maestra da seguire”. È la critica mossa dal Movimento 5 Stelle di Pompei nei confronti del recente manifesto del sindaco Nando Uliano (qui i dettagli). Un elenco di cose da fare, stile campagna elettorale, nonostante il primo cittadino amministri da oltre due anni, e gli stessi impegni li aveva assunti come realizzabili nei primi 100 giorni.

Secondo i pentastellasti, il Comune ha la fortuna di “essere nell’agenda politica del governo Renzi e ciò porterà decine di milioni di euro a pioggia sulla nostra città. Il Grande Progetto Pompei ha già portato tanti soldi e molti altri ne continueranno ad arrivare”. Ma nonostante questo, “gli amministratori si troveranno a gestire il fiume di denaro come servi del potere centrale. Non saranno in grado di essere attori protagonisti di questa opportunità unica per noi cittadini, per il nostro futuro e per quello della nostra città”.

Nel merito dei punti, per fare qualche esempio, i grillini citano i ‘vigili stagionali’. “L’amministrazione l’ha pubblicizzata come grande opportunità di lavoro”, dicono dal Movimento ma “per un giovane archeologo pompeiano sarebbe un paradosso essere assunto come vigile (a tempo determinato) mentre in città ci sono decine di archeologi provenienti da tutto il mondo”.

In definitiva, secondo i 5 Stelle, “si continuerà a raccogliere le briciole dei pranzi luculliani che da anni si consumano sulle spalle del nostro territorio mentre – concludono – i nostri amministratori, per pochi spiccioli, continueranno ad essere servi del potere centrale”.

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L'affondo di Adami

Il 'Patto per la città 2016'