Ad Ercolano non si placano le polemiche dopo la procedura di espulsione, avviata ieri dal commissario di circolo Pd Teresa Armato, nei confronti degli iscritti che si sono candidati in liste e schieramenti contrapposti al partito per le amministrative del 31 maggio. La misura è stata adottata anche nei confronti dell'ex segretario cittadino Pd, Antonio Liberti, che corre come sindaco con un progetto politico sostenuto da cinque liste in contrapposizione al candidato del Pd e del centrosinistra, Ciro Buonajuto.

Dal profilo Facebook #InsiemeOltre, nato a sostegno della sua candidatura, Liberti parla di commissario 'illegittimo', che 'per recuperare terreno si inventa l'espulsione'. ''L'espulsione - scrive - non la si dichiara sui giornali una settimana prima del voto, ma ci sono organismi che assumono la decisione e, ad oggi, nessuno ha deciso nulla. Dovrebbe, la signora Armato, sapere che sono ancora io il rappresentante legale del circolo, come sono ancora io il conduttore del contratto di locazione del circolo, così come ancora sono io il tenutario del conto corrente bancario''. In giornata Liberti dice di avere ricevuto telefonate di dodici candidati regionali del Pd che gli hanno manifestato 'solidarietà' con l'invito 'ad andare avanti'. Nelle scorse settimane contro il commissariamento di circolo Liberti presentò un ricorso: a fine mese è attesa la pronuncia del giudice ordinario. A quanti sostengono la 'battaglia di libertà', Liberti dice ''non facciamoci distrarre, andiamo avanti, queste sono armi di distrazione di massa''. E conclude: ''Vinciamo e poi gli chiediamo gentilmente di tornarsene da dove sono venuti''.

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