Per Tony Marciano, Pasqua in famiglia e poi l’appello. La Dda ai giudici: “Confermate la condanna”
A Napoli il secondo grado del processo che vede imputato, tra gli altri, anche il neomelodico di Torre Annunziata
03-04-2015 | di Salvatore Piro
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Pugno duro dell’Antimafia in appello contro gli undici imputati che nel 2013, dopo la maxi-inchiesta “Santa Priscilla”, beccarono in totale quasi un secolo e mezzo di carcere per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti (con l’esclusione dell’aggravante legata al carattere transnazionale).
Tra loro anche il neomelodico di Torre Annunziata “Tony” Marciano (Ciro per l’anagrafe), il cantante vicino al clan “Gionta”, secondo l’accusa, appena tornato a casa per Pasqua dopo la scarcerazione disposta il 10 marzo dai giudici. Marciano, difeso dall’avvocato Giuseppe Ricciulli, in primo grado fu condannato a dieci anni di reclusione (12 anni ed 8 mesi la richiesta del pm Pierpaolo Filippelli, ndr).
Condanna da confermare in pieno: per il neomelodico e per gli altri dieci imputati che, come lui, scelsero l'abbreviato. Questa in breve la tesi esposta a Napoli dalla Dda. Il processo va avanti, nonostante le Feste siano ormai prossime. Le difese finiranno le loro arringhe solo a maggio. Poi la sentenza in appello, che chiarirà ancor di più le sorti del blitz “Santa Priscilla” del 2012. In basso, le condanne del 2013 oggi in discussione.
Aniello Nasto 14 anni e 4 mesi
Beniamina Salernitano 14 anni
Antonio Caracciolo 12 anni ed 8 mesi
Carmela Nasto 12 anni ed 8 mesi
Raffaele Repino 12 anni
Michele Marotta 11 anni ed 8 mesi
Alfonso Nasto 11 anni e 4 mesi
Angelo Arpino 10 anni
“Tony” Marciano 10 anni
Alfonso Viola 6 anni ed 8 mesi
in foto, il neomelodico "Tony" Marciano al momento del suo arresto
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