Pestarono carabiniere con casco e calci: sconto di pena al branco
Hanno chiesto il perdono: pene ridotte per Antonio Longobardi, Ferdinando Imparato, Giovanni Salvato e Carmine Staiano
30-06-2021 | di Redazione
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Pestarono un carabiniere fuori servizio. E il branco, dopo aver chiesto il perdono, hanno ottenuto uno sconto di pena.
Condannati in primo grado per avere pestato un carabiniere intervenuto a fermare una rissa nel centro di Castellammare, hanno offerto un risarcimento. Una richiesta di cui la Procura generale di Napoli ha deciso di tenere conto per concedere uno sconto di pena al branco di giovanissimi aggressori del militare Giovanni Ballarò, che passeggiava con la famiglia quando si è accorto di una violenta lite nel centro di Castellammare e ha deciso di riprendere tutto in un video nella notte tra il 31 luglio e il primo agosto di un anno fa, a due passi dalla Cassarmonica e tra la folla della movida.
Antonio Longobardi, Ferdinando Imparato, Giovanni Salvato e Carmine Staiano hanno intrapreso questa strada, mentre Pio Lucarelli, figlio di Giovanni, affiliato al clan D'Alessandro sarà l'unico ad affrontare il processo d'Appello senza concordare la pena. Il militare circondato dal branco fu lasciato a terra dopo avere ricevuto colpi anche con i caschi e armati con un tavolino, finendo in ospedale in prognosi riservata.
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Gli imputati hanno già ottenuto il via libera per lo sconto: dai sette anni e due mesi di condanna arrivati in abbreviato in primo grado, dovranno scontare “solo” cinque anni e quattro mesi.
L'aggressione fu ricostruita dai carabinieri della compagnia di Castellammare, anche grazie a un filmato registrato dalla telecamera di un negozio della zona. Antonio Longobardi è l'uomo che compì l'atto più violento e assurdo, scagliando uno sgabello dietro la nuca del carabiniere. “Ero intervenuto per dare una mano al mio amico Ferdinando Imparato”, disse durante l'interrogatorio. Proprio Imparato, nipote del boss Salvatore “'o paglialone”, capo della piazza di spaccio del “bronx Faito” al rione Savorito guidò la spedizione contro Ballarò: arrivato in scooter insieme a Salvato e al minorenne Pasquale D.M., a processo separatamente, con quel motorino lo investirono, per poi colpirlo con pugni, schiaffi, calci e colpi di casco. Subito dopo sul posto giunse l'altro scooter con a bordo Lucarelli e Staiano, che parteciparono all'aggressione, fino al colpo da kappaò di Longobardi. L'ultimo uomo è Manuel Spagnuolo, pregiudicato del centro antico, che rubò il borsello dopo aver osservato la scena: risponde solo di furto e ha ottenuto uno sconto a due anni e mezzo.
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