Peste suina, zona rossa per 17 comuni tra Cilento e Vallo Diano
Filiera in ginocchio: “Presto misure urgenti”. Ecco le zone a rischio
09-06-2023 | di Redazione
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A seguito della conferma di alcuni casi di Peste Suina Africana (PSA) in carcasse di cinghiali, è stata emanata un'ordinanza che dichiara "zona infetta" quella comprendente 17 comuni situati tra il Cilento e il Vallo di Diano.
La zona riguarda i comuni di Buonabitacolo, Casalbuono, Casaletto Spartano, Castelle in Pittari, Montesano sulla Marcellana, Monte San Giacomo, Morigerati, Padula, Piaggine, Rofrano, Sala Consilina, Sassano, Sanza, Teggiano, Torraca, Tortorella e Valle dell'Angelo. La Peste Suina Africana è una malattia altamente contagiosa che colpisce i cinghiali selvatici e i suini domestici, provocando gravi ripercussioni nell'ambito del settore zootecnico suinicolo e agricolo in generale.
Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in Consiglio Regionale, ha sottolineato che la "Peste Suina Africana non rappresenta una minaccia per la salute umana, ma può causare gravi danni alla popolazione animale con ripercussioni economiche negative per il territorio interessato". Pellegrino ha inoltre elogiato "l'attenzione e l'impegno dell'Assessore all'Agricoltura, Nicola Caputo, e del Presidente della Giunta Regionale, Vincenzo De Luca, nei confronti degli operatori del settore nella zona interessata. Sono più di 20, nella zona rossa, le aziende coinvolte, con oltre 10.000 capi; nella cosiddetta "zona infetta" ci sono più di 1000 allevamenti da autoconsumo e numerose aziende del territorio che producono prosciutti, salumi e insaccati sono attualmente in notevole difficoltà. Al fine di affrontare questa emergenza, Pellegrino ha presentato un'interrogazione sulla "Emergenza Peste Suina Africana", chiedendo urgenti e adeguati indennizzi per i settori danneggiati e misure strutturali di rilancio, inclusa l'attenzione verso il settore dell'outdoor. È fondamentale potenziare le azioni di contrasto per contenere ed eradicare l'infezione, soprattutto nelle zone interessate dall'ordinanza del 26 maggio 2023".
Pellegrino ha evidenziato che "non solo il settore zootecnico, ma anche il settore turistico è a rischio. Nella "zona infetta" sono presenti località naturalistiche che attraggono numerosi visitatori durante la primavera e l'estate, rappresentando un importante valore economico per le aziende del settore e per le comunità locali. Pertanto, è essenziale cercare un equilibrio tra le necessità di eradicazione del virus e la salvaguardia dell'economia del territorio interessato, nonché la valorizzazione delle comunità locali". Pellegrino ha richiesto inoltre "un'audizione urgente in Commissione Agricoltura per approfondire le misure necessarie in questa delicata situazione".
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