Cibi in eccedenza o farmaci mal etichettate possono essere donati con maggiore facilità, da oggi, a chi ne ha bisogno. E la family bag sarà 'sdoganata' a tutti gli effetti, visto che i ristoranti dovranno rendere possibile per il cliente che lo chiede, portare a casa quello che non ha mangiato. Entra infatti in vigore la legge approvata dal Parlamento il 19 agosto scorso ‘Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi’ e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 30 agosto.

“Eredità di Expo 2015”, secondo le parole del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e della prima firmataria Maria Chiara Gadda (Pd), la legge è pensata per aumentare la consapevolezza dei consumatori su quanto viene buttato al macero, il corrispettivo annuo, secondo Coldiretti di 12,5 miliardi di euro. Per questo, semplifica le procedure burocratiche per le donazioni da parte di enti pubblici e esercizi privati, quindi anche bar, mense e ristoranti, oltre che supermercati e aziende agricole.

Distinguendo la data di scadenza (oltre la quale il cibo non è più commestibile) dalla data entro cui è preferibile consumare il cibo, la norma specifica che i prodotti con indicato “da consumarsi preferibilmente”, potranno essere donati fino a 30 giorni dopo la data indicata. Quanto ai farmaci permette che possano essere donati quelli 'mal etichettati', qualora l'errore di etichettatura non riguardi scadenza e possibili effetti avversi. Prevede infine agevolazioni fiscali per chi dona, campagne informative antispreco nelle scuole e istituisce il Fondo nazionale per la ricerca scientifica finalizzata alla limitazione degli sprechi.


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