Piano anti-corruzione. Alfieri attacca Diana: ”Ha deciso senza coinvolgere commissioni e capigruppo”
Il programma del vicesindaco approvato dalla Giunta. "Sempre aperti al confronto"
19-03-2021 | di Gianluca Buonocore
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Non sono mancate le polemiche per il piano anti-corruzione a Torre Annunziata. il programma presentato dal vicensindaco Lorenzo Diana è stato approvato dalla Giunta.
Ma questo ha creato malcontento in Ciro Alfieri. Il consigliere di opposizione ha parlato come Prisdente della commissione Trasparenza. Chiaro l’attacco nei confronti di Diana. “Tante sono state le sollecitazioni e denunce fatte nelle Commisssioni Consiliari e in Consiglio comunale da noi minoranza circa la gestione alquanto discutibile da parte di alcuni dirigenti dell’Ente. L’arresto del dirigente dell’Utc in quanto percettore di mazzette è un fatto grave che ha aperto uno spaccato dell’attività gestionale del nostro Comune molto preoccupante e dannosa per la nostra Città”.
Tra le novità le forme di controllo preventivo sulle determinazioni di spesa pubblica, che dovranno essere trasmesse al Segretario Generale dell’Ente e all’assessore al ramo. “Gli affidamenti diretti,l’utilizzo ad personam delle piattaforme informatiche, il mancato controllo sul rispetto delle clausole contrattuali idonee alle ditte e cooperative sociali per l’aggiudicazione di alti punteggi in sede di gara e poi successivamente non rispettati dalle stesse nell’espletamento degli appalti –ha proseguito Alfieri- La mancata mobilità interna del personale addetto a servizi di una certa criticità disposta dalla precedente Commissione Prefettizia d’accesso e mai rispettata in pieno, benché richiesta e sollecitata. La mancata costituzione di Commissioni ad hoc istituite e finalizzate alla ulteriore verifica di operati certamente grigi. L’insufficiente controllo interno da parte di organi competenti. E tanto altro ancora. Purtroppo le nostre proposte e iniziative sono state sempre annullate con la forza dei numeri della maggioranza. Questo è stato ed è il nostro governo cittadino”.
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Poi la discussione si è trasferita sul fattore politico. “L’assessore Diana sulla sua formulazione di proposta del Piano Anticorruzione che ha portato all’approvazione nel Consiglio Comunale del 15 marzo in primis non ha coinvolto la maggioranza dei consiglieri che lo sostengono e da ciò è scaturita la sospensione dell’atto determinato in conseguenza della loro assenza, che ha prodotto la mancanza del numero legale. Con tale assenza i consiglieri di maggioranza hanno certificato una chiara ed inequivocabile risposta all’atteggiamento dell’Assessore. Inoltre lo stesso non ha ritenuto di coinvolgere neanche i Capigruppo consiliari e le Commissioni Istituzionali preposte, le associazioni ed i sindacati, i rappresentanti delle imprese ed altri organismi a ciò deputati per un miglioramento della stessa”.
Poi ha concluso. “Noi siamo sempre aperti al confronto ed alla costruzione di un modello funzionante migliore e partecipato”.
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