Per impedirle di frequentare altri uomini, la costringeva a non curare la sua igiene personale, a non avere un cellulare e a non uscire.

E’ finito l’incubo di una donna di Casola di Napoli, alle falde dei Monti Lattari. Alle prime luci dell’alba di giovedì 31 maggio i carabinieri della stazione di Gragnano hanno arrestato il marito orco, sottoponendolo agli arresti domiciliari. L’uomo, già noto alle forze dell’Ordine per reati specifici, è ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia aggravati dall’aver commesso il fatto in presenza dei figli minori, violenza sessuale e minaccia.

Le indagini, dirette dalla procura della repubblica presso il tribunale di Torre Annunziata, sono nate a seguito di una denuncia presentata il 27 aprile scorso presso la stazione dei carabinieri di Gragnano: la donna aveva raccontato ai militari che nell’ultimo anno, durante la convivenza matrimoniale, era stata minacciata di morte e ingiuriata quotidianamente, nonché più volte malmenata dal marito, anche innanzi alla prole. La donna aveva aggiunto che era stata inoltre costretta ripetutamente, con la violenza e le minacce, a subire rapporti sessuali.

L’uomo, inoltre, per timore che la coniuge potesse frequentare altri uomini, le aveva impedito di provvedere alla propria igiene personale, di uscire di casa e di avere un telefono cellulare.

I primi episodi di violenza già nel 2015: minacciata dal marito, fu costretta a rimettere una querela che la donna aveva presentato nei suoi confronti sempre presso la stazione dei carabinieri di Gragnano per maltrattamenti, lesioni e minacce.

L’indagato è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso un’abitazione lontano dalla moglie.


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