Il generale Piccirillo conferma il suo rifiuto e il progetto di Stabia in progress di scendere in campo con il proprio sindaco, ora, rischia di naufragare. Avvicinato ieri sera, in occasione di una premiazione all'impegno nella legalità di alcune donne stabiesi, l'ex militare in pensione ha motivato così la sua decisione.

"Castellammare ha bisogno di un amministratore presente e non di uno che vive a Roma, ha messo radici lì, e che, di conseguenza, non potrebbe garantire il suo impegno sette giorni su sette". Insomma una spiegazione di natura prevalentemente logistica in quanto Giorgio Piccirillo da, ormai, molti anni abita nella capitale e, nella sua città natia, ritorna soltanto di rado. Ma non solo. Il generale, reduce dalla non esaltante avventura elettorale delle ultime regionali nelle fila di Ncd, aggiunge: "Avevo sposato il progetto del Nuovo centro destra poiché il ruolo di un consigliere regionale, benché oneroso, ha una natura più istituzionale di quello di un sindaco. Che, invece, è più operativo. Per cui - prosegue - pur essendo lontano da Napoli, avrei potuto gestire l'incarico con minore difficoltà". Quella di Piccirillo è una scelta dettata dalla responsabilità.Non se l'è sentita di accettare la proposta e poi di affrontare la campagna elettorle part-time. Il suo è un addio a Castellammare. Un addio che, però, conserva un invito rivolto soprattutto ai componenti delle associazioni.

"Mi auguro che ce ne siano tanti - dichiara - fra gli aspiranti consiglieri. Loro conoscono meglio degli altri ilmodo per affrontare i problemi della città". Problemi che dovrà risolvere anche Stabia in progress. L'idea di trovare un proprio candidato c'è ancora. Ma individuare l'uomo o la donna giusta sarà una vera impresa. Non è escluso, dunque, un riavvicinamento al Pd. 

Piero Accardi

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