Un clamoroso dietrofront, quello del sindaco di Pimonte Michele Palummo, che chiede scusa per aver minimizzato sullo stupro di gruppo commesso da un gruppo di 12 minorenni a danno di una 15enne, costringendola a lasciare definitivamente la città e a rifugiarsi in Germania scappare dalla vergogna legata all'accaduto. Palummo, ospite il 3 luglio alla trasmissione “L’aria che tira” in onda su La7, aveva commentato il terribile gesto definendolo semplicemente “una bambinata”. Le dichiarazioni hanno ovviamente sollevato un polverone mediatico, costringendo il primo cittadino pimontese a scusarsi pubblicamente con la giovane, che ha lasciato definitivamente la città per rifugiarsi in Germania.
«Intendo prima di ogni altra cosa porgere le mie più sentite scuse alla nostra giovane concittadina, alla sua famiglia ed all’intera cittadinanza per aver utilizzato, durante l’intervista a La 7, un’espressione infelice, assolutamente impropria e che non era affatto riferita a quanto le è purtroppo capitato»

«E’ un’espressione – prosegue Palummo – che non rispecchia affatto il mio pensiero, in quanto condanno, per principio, ogni forma di violenza e di sopruso, tanto più se perpetrata contro una giovane donna; ho condannato l’episodio quando è successo lo scorso anno e continuo a ritenerlo oggi un fatto quanto mai grave. Ho 73 anni, sono padre e nonno di 3 nipoti, ma soprattutto sono stato insegnante per ben 40 anni e la mia vita sono una chiara ed evidente testimonianza dei valori in cui credo e per i quali ho vissuto e continuo a vivere. La violenza capitata, che condanno senza mezzi termini, rappresenta un caso isolato, sicuramente una pagina buia della nostra storia. Ma non abbiamo intenzione di arrenderci, lavoreremo instancabilmente per migliorare il tessuto sociale della nostra comunità e per evitare che episodi del genere si ripetano in futuro».

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