È stato designato quale cappellano militare della 46esima brigata aerea il 9 giugno del 2015, eppure, dopo nemmeno un anno, è stato mandato via e non per sua volontà. Riprendendo un articolo delle ultime ore apparso su ‘Il Tirreno’ (qui il link), pare che sia in corso un’indagine sul sacerdote che avrebbe anche già lasciato il quartiere di San Giusto a Pisa. È stato mandato via con una telefonata dell’Ordinario militare d’Italia, monsignor Santo Marcianò, quando ha ricevuto le gravi e pesanti accuse dal generale della brigata, Achille Cazzaniga.

Il soggetto al centro di questa vicenda, don A. M., pare sia stato un alto prelato del Santuario di Pompei, accusato, secondo l’inchiesta, di calunnia continuata e aggravata e di atti persecutori. I finanzieri avrebbero sequestrato il suo computer personale e alcune lettere, poste a fondamento dell’accusa, insieme con le dichiarazioni di un militare che ha ricevuto e rifiutato più volte richieste di prestazioni sessuali.

Da ore, ormai, anche il profilo social del prelato è indisponibile.

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