Si è avvalso della facoltà di non rispondere Felicio Ferraro. L’ex ds del Savoia ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia, dopo l’arresto avvenuto nella giornata di giovedì. Pesanti le accuse piovute sul fratello di Salvatore, alias ‘o capitano, arrestato anche lui assieme a Giuseppe Carpentieri, genero di Valentino Gionta, e a Salvatore Palumbo, alias ‘o mmaccato: associazione mafiosa e estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Felicio Ferraro, difeso dall’avvocato Anselmo D’Agostino, ha però voluto difendere la sua posizione. “Non ho mai pagato il pizzo al clan quando ero direttore generale del Savoia”. La decisione di Procura e Dda di Napoli era infatti scattata dopo le dichiarazioni del pentito Pietro Izzo, ex sodale dei Gionta.

Fu lui a dire durante un interrogatorio. “Era Felicio a portare i soldi del Savoia a Palazzo Fienga, dove abitava suo fratello Salvatore”. Sono emersi così 30 anni di estorsioni ai danni della società. A partire dall’era Moxedano nel lontano 1995.

Infine sia l’ex ds dei bianchi che il fratello hanno fatto richiesta per il trasferimento ai domiciliari, ma per ora il gip si è riservato. Nelle prossime settimane è previsto un nuovo interrogatorio dinanzi al Riesame.

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