Anche il Savoia di Mazzamauro pagava il pizzo al clan Gionta di Torre Annunziata. E’ emerso anche questo episodio nell’inchiesta della Dda che ha portato ieri mattina all’arresto di quattro persone. Tra queste spicca la figura di Felicio Ferraro, ex direttore generale dei bianchi, e fratello di Salvatore, detto ‘o capitano e sodale dei Gionta. Assieme a loro coinvolti Giuseppe Carpentieri, genero del boss Valentino, e Salvatore Palumbo, alias ‘o mmaccat. 

A tirare in ballo l’ex presidente del Savoia, non indagato nel procedimento, è il pentito Pietro Izzo. Nelle dichiarazioni rilasciate lo scorso 23 marzo ha affermato agli inquirenti. “Ancora adesso la squadra paga l’estorsione al clan, ma non gioca più a Torre ma a Giugliano e si chiama Giugliano Torre”. La ‘gola profonda’ ha raccontato di aver assistito più volte a consegne di soldi da parte di Felicio Ferraro al fratello a Palazzo Fienga. Il dirigente sportivo non faceva parte della cosca dei valentini, ma ne era al servizio. E proprio lui si era impegnato affinché l’imprenditore investisse nel calcio a Torre Annunziata. “L’ho saputo da Giuseppe Carpentieri’ affermò Izzo. 

Una versione sposata dalla Dda. Per la Procura Antimafia infatti “non è stata posta alcuna azione minacciosa o violenta per piegare la volontà nella vittima, dunque anche gli ultimi vertici societari si sono conformati al mantenimento dei rapporti con il clan Gionta, negli stessi termini dei loro predecessori”.

LE PAROLE DI MAZZAMAURO. Interrogato assieme a sua moglie Elena Annunziata alla fine del 2021, l’attuale presidente del Giugliano ha cercato di chiarire la sua posizione. “Venni contattato da una persona sulla mia utenza privata. Costui si definiva un ‘tifoso’. Io non accettai e decisi di delegare il mio direttosre sportivo Marco Mignano al fine di prendere contatti. Dopo aver concordato un incontro a Napoli mi è stato proposto di rilevare il titolo del Savoia Calcio. Io rifiutai di avere contatti con loro e che mi sarei interfacciato direttamente con il sindaco (Ascione ndr). Infine decisi di trasferire il mio titolo da Ercolano a Torre Annunziata nel giugno 2018”.

L’imprenditore spiega anche i motivi che l’hanno portato ad allontanarsi da Torre Annunziata. “Il primo cittadino non aveva mantenuto le sue promesse relative alla ristrutturazione dello stadio comunale”. A domanda secca su pressioni del clan ha poi risposto. “Mai altrimenti avrei denunciato”.

L’Ufficio di Procura ha contestato a Mazzamauro delle intercettazioni nella quale veniva chiaramente detto. “Io il presidente del Savoia te l’ho portato fino a dentro al campo”.
Secca la nuova replica del presidente attuale del Giugliano. “Non conosco alcun soggetto a nome Pinuccio e Felice, non sono mai stato avvicinato da esponenti del clan Gionta. Ogni campionato mi è costato tra i 500 e i 600mila euro, che sono stati sostenuti dalle società sponsorizzanti che in gran parte sono rappresentati da brand di cui io sono socio. Preciso che da quando abbiamo lasciato Torre Annunziata abbiamo ricevuto minacce ed abbiamo anche fatto degli esposti in tal senso. Abbiamo subito anche furti di tutta l’attrezzatura nel mese di luglio 2021”.

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