"I nostri uffici non hanno ricevuto alcuna perizia sulle condizioni del plesso di via Isonzo. Quanto riferisce la preside Zeppetella smentisce quanto dichiarato a settembre dal comune di Torre Annunziata. Così si creano allarmismi esasperati”.

E’ quanto afferma l’assessore ai lavori pubblici al comune di Torre Annunziata Luigi Ammendola, in merito alla denuncia della dirigente scolastica del “Parini Rovigliano” Mariantonietta Zeppetella Del Sesto: per la preside i bambini che vanno a scuola al plesso di via Isonzo rischiano la propria incolumità.

Di parere diverso è l’assessore Ammendola che ricorda alla preside che “qualora sia in possesso di perizie, è tenuta a comunicarne l’esito agli enti proprietari delle strutture senza agire personalmente, giocando persino sull’emotività dei cittadini”. L’assessore precisa poi che sono in programma diversi interventi non solo sull’istituto in questione ma su tutti gli edifici scolastici della città: per il plesso di via Isonzo “sono state richieste perizie ad un agronomo per i pini soggetti a vincolo. Purtroppo la burocrazia ha bisogno dei suoi tempi, ma mi preme sottolineare che prima di iniziare una qualsiasi attività di sospensione didattica, la correttezza istituzionale si doveva concretizzare nel comunicare a sindaco ed assessore al ramo i provvedimenti da adottare nei casi specifici”.

Nella mattinata di lunedì 7 maggio i tecnici comunali hanno effettuato un ulteriore ricognizione su mura e parti interne del plesso che potessero arrecare pericolo ai bambini che di solito frequentano quella scuola. “Il problema sicurezza, purtroppo, è diventato di carattere nazionale, visto che il 75 per cento del patrimonio scolastico è in stato di degrado. La struttura in questione – ha continuato Ammendola – è stata oggetto anche di carotaggi finalizzati al controllo statico, ma a causa dell’intervento unilaterale da parte della preside, ora siamo costretti a lavorare d’urgenza, nonostante i lavori fossero in programma”.

Ecco quindi il monito dell’assessore Ammendola: “Capisco le condizioni in cui bambini, insegnanti e personale sono costretti a lavorare ma da qui a creare allarmismi esasperati, paragonando la situazione creatasi alla tragedia di Rampa Nunziante, ci costringe a valutare l’ipotesi di ricorrere alle vie legali. In quella scuola ci andavano anche i miei figli e quindi conosco bene la situazione. Le sue parole sono gravi ed irresponsabili. Piuttosto quella scuola va rilanciata non solo dal punto di vista estetico e manutentivo, ma anche dal punto di vista didattico. Se la preside - tuona l’assessore – vuole chiudere quel plesso, lo dica pubblicamente, ma non addossi responsabilità ad altri. Non si gioca con l’emotività delle persone”.

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