Aiutava il patrigno boss con le sue canzoni, il cantante neomelodico Alfonso Manzella, in arte "zuccherino", che scriveva e usava i suoi brani per reclutare affiliati e scagliarsi contro i nemici: le forze dell'ordine e la magistratura.

E' quanto emerso nel corso dell'indagine che oggi ha consentito ai carabinieri di assestare un duro colpo a due diverse organizzazioni criminali, entrambe originarie di Poggiomarino, la prima riconducibile a Antonio Giugliano, detto "o' savariello", luogotenente del clan Fabbrocino e l'altra sorta dopo la scarcerazione del pregiudicato Rosario Giugliano, detto "o' minorenne", solo omonimo di Antonio.

Il decreto decreto di sequestro preventivo emesso dal gip di Napoli nei confronti degli indagati riguarda beni mobili, immobili , rapporti finanziari , imprese, per un valore complessivo stimato in circa 50 milioni di euro. I due gruppi criminali, dopo essersi fatti la guerra, hanno iniziato a collaborare e a spostare i rispettivi interessi anche in quella zona "cerniera" del Salernitano che è l'agro-nocerino-sarnese. Poi, quando la sovraesposizione di Manzella iniziò a diventare pericolosa, fu deciso per lui un ruolo più defilato: il suo spazio è stato via via occupato da un altro uomo di fiducia, Cristian Sorrentino, ritenuto promotore e organizzatore dell'associazione e sovrintendente alle attività illecite nel campo delle estorsioni e del commercio di stupefacente. 

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