La notte dello scorso 5 aprile, tra Pasqua e Pasquetta, aggredirono gli agenti della Polizia di Stato intervenuti in un appartamento di corso Umberto, a Napoli, dove era in corso un "rave party" con circa cento persone.

Sono stati individuati, dagli investigatori, autori del folle gesto: si tratta di quattro giovani ai quali oggi i poliziotti del commissariato Vicaria Mercato hanno notificato quattro misure cautelari: due agli arresti domiciliari e due obblighi di firma alla polizia giudiziaria. In quel periodo la Campania si trovava in piena "zona rossa" e la festa, che peraltro, si stava svolgendo durante il "coprifuoco", rappresentava una grave violazione della norme anti covid.

I due agenti, addirittura spinti giù per le scale, riportarono lesioni giudicate guaribili in 10 giorni. A tre dei ragazzi la Procura di Napoli e la Polizia di Stato contesta il reato di resistenza a pubblico ufficiale (aggravato dalla circostanza che ad agire contro le forze dell'ordine furono più di 10 persone). Al quarto giovane viene contestato anche il reato di lesioni personali, aggravate, ai danni dei due agenti. Uno dei ragazzi, è stato rintracciato dai poliziotti di Vicaria Mercato a Cattolica, in provincia di Rimini. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della V sezione (Tutela Ambiente e Territorio) della Procura partenopea (coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Amato).

Durante l'intervento gli agenti vennero addirittura minacciati: i ragazzi, infatti, istigarono i presenti (una quarantina quelli rimasti in casa dopo il fuggi-fuggi innescato dal blitz delle forze dell'ordine) a reagire contro i poliziotti per guadagnarsi la fuga. Fu proprio in quel frangente che gli agenti ebbero la peggio.

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