"Benvenuti nell’area industriale, dove non è mai stato un sogno volare”. Il messaggio lanciato da Vincenzo La Gatta, Amministratore delegato e Presidente dell’ormai centenaria azienda omonima, è forte e chiaro. Pomigliano d’Arco, da sempre rinomata come “città delle fabbriche” per la presenza di uno dei poli industriali più produttivi d’Italia, torna a mettere in bella mostra le sue eccellenze e lo fa ancora una volta grazie all’intervento di un privato.

L’adozione e la riqualificazione di una delle aree verdi più importanti della città vesuviana, quale la rotonda di Viale Impero e lo spazio adiacente, da parte di Vincenzo La Gatta, ha reso possibile la realizzazione di un progetto che nessuno può sentirsi in diritto di rivendicare. La tenacia e la volontà di un imprenditore pomiglianese ha avuto la meglio sulle chiacchiere dal sapore di fumo che sono circolate da anni intorno all’area da riqualificare.

Dal 20 dicembre sarà possibile, grazie ai potenti effetti speciali della concretizzazione, rivivere l’area che apre le porte alla cittadella industriale; un Tornado Fiat G-91 di produzione vesuviana, progettato e costruito tra Capodichino e Pomigliano e di cui sono rimasti soltanto 9 esemplari, svetterà nella rotonda costellata da macchine utensili risalenti al secolo scorso di proprietà della V. La Gatta. La simulazione di una pista aeroportuale che darà alla città ed all’intera zona ASI la possibilità di rendere visivo il core businness del distretto aerospaziale pomiglianese. Non è la prima volta che La Gatta provvede alla riqualificazione di uno spazio verde.

Tre anni fa, infatti, l’area antistante l’ingresso del Parco Pubblico “Giovanni Paolo II” è stata arricchita con ulivi e l’installazione di carrelli d’atterraggio. "Racchiudere 95 anni di storia aziendale in poche parole sarebbe come "rinchiudere" le stesse in una gabbia troppo stretta per potere contenerle tutte”- afferma orgoglioso il Presidente, Vincenzo La Gatta. La nostra realtà ha da sempre investito nel progresso innovativo e tecnologico restando al passo coi tempi con l'evoluzione industriale.

L'esordio negli anni '20 grazie a mio nonno Vincenzo con la lavorazione ebanistica e la costruzione di casse atte a contenere materiale aeronautico, implementato con la progettazione in legno di aeroplani in scala 1:1. La crescita – continua La Gatta - è stata evidente nell'arco temporale successivo che va dagli anni '50 agli '80; dall'ingresso e dall’affermazione nel businness della meccanica, fino ad arrivare ai giorni nostri, con la consapevolezza e l'orgoglio di essere considerati tra le aziende leader nella produzione di carrelli d'atterraggio. L’ impegno per la Città di Pomigliano d’Arco - chiosa l’imprenditore vesuviano - è lo stesso che ho profuso, e continuo a dare quotidianamente, per l’azienda che rappresento. Finalmente chiunque possa passare per il polo industriale si stupirà nel sentirsi protagonista perché parte integrante di esso”.

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