Tra pomodori e fischi. Torre del Greco ha salutato così Matteo Salvini nel corso della sua visita in città. Il leader della Lega è stato accolto da un centinaio di manifestanti per il comizio organizzato in vista delle elezioni Regionali dei prossimi 20 e 21 settembre.

Nessuna passerella per Salvini. Sarebbe dovuto arrivare alle 11,15 in piazza Santa Croce, ma è giunto con oltre un’ora di ritardo direttamente nella zona tra corso Vittorio Emanuele e via Roma (dal lato opposto rispetto a quello previsto per evitare la contestazione) dove era stato allestito un gazebo. Per motivi di ordine pubblico, è stata  infatti cancellata la passeggiata in centro cittadino.

CONTINUE PROVOCAZIONI. Prima, però, erano già partiti dei cori da parte dei gruppi di manifestanti nei confronti delle forze politiche locali. Il principale bersaglio è stato Luigi Mele, consigliere comunale di Torre del Greco della Lega, al quale sono stati dedicati alcuni cori di disapprovazione.

Poi c’è stato un breve preambolo del candidato leghista Nicola Molteni, che ha offeso la folla di contestatori, definiti “ignoranti”.

IL BREVE COMIZIO.  Poco dopo le 12,15 il leader della Lega è finalmente salito sul palco, per un discorso durato “la bellezza” di 5 minuti nei quali ha toccato i soliti temi: dall’immigrazione fino  ai suoi haters, definiti figli di papà.

Appena ha preso la parole sono iniziati i fischi, ma lui con tono spavaldo ha sottolineato nei confronti di una donna che lo contestava. “Noi abbiamo già vinto e lo sa perché? Se ci fossero qui Renzi, De Luca e De Magistris, non stareste ad urlare e a fare casino. Sareste a casa, sareste al negozio, sareste a studiare, sempre che la Azzolina permetta la riapertura delle scuole. Noi faremo di tutto per mandare a casa la Azzolina. E se ci date una mano mandiamo a casa anche quel chiacchierone di De Luca. Eccoli gli amichetti di De Luca. Non hanno una mazza da fare dalla mattina alla sera: reddito di cittadinanza e nulla più. Eccoli lì. Noi preferiamo la Campania del lavoro, del mare, dell'artigianato, del corallo, della bellezza e della tradizione. Questo coro dedicatelo a De Luca che vi ha rubato il voto per 50 anni. E’ ora di ridare la Campania ai campani, basta privilegiare gli immigrati. 'Poliziotti e carabinieri non dovrebbero essere qua a tenere a bada quattro figli di papà dei centri sociali che non hanno niente da fare. Dovrebbero essere a inseguire camorristi e spacciatori. Più mi insultano, più mi danno forza.''.

Infine da un suo giovane seguace gli è stata consegnata la sciarpa della Turris, mentre alcune donne gli hanno regalato il crocifisso che gli era stato strappato qualche giorno fa. “Quella ragazza africana che l'altro giorno mi ha aggredito strappandomi il Rosario dal collo, mi ha dato solo più forza e più energia. Ringrazio le signore che mi hanno riempito d'affetto e che mi hanno restituito il Rosario che mi hanno strappato dal collo l'altro ieri. Porto via da questa città solo il bello: quelli che urlano non fanno politica, fanno solo casino”.

Poi la fuga verso l’auto, che l’ha poi accompagnato verso la tappa di Gragnano. Un cameo, quello di Matteo Salvini, che ancora una volta si è diviso tra provocazioni e luoghi comuni.

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