Pompei, assoldò “killer” per uccidere il marito: ex moglie condannata ad otto anni
Durissima sentenza per Lucia Casciello, che al rione Penniniello ingaggiò “sicario” minorenne
09-09-2015 | di Salvatore Piro
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Assoldò un presunto killer minorenne e del rione Penniniello di Torre Annunziata per far fuori suo marito presso un noto pub di Pompei: oggi arriva in abbreviato la condanna ad 8 anni di carcere per Lucia Casciello (in foto), 40enne del luogo, riconosciuta dal gup Elena Conte del tribunale oplontino colpevole di tentato omicidio. La vicenda, risalente allo scorso 9 agosto, fece scalpore per la sua “folle” dinamica.
Alla base della scelta della donna, come successivamente emerso dalle indagini condotte dai carabinieri di Torre Annunziata, alcuni dissapori avuti in precedenza con suo marito, Vincenzo Tufano, 42 anni, vittima designata dell’agguato.
Agguato che, complice l’inesperienza di un minore alle prime armi, F.B., ora ai domiciliari e difeso dall’avvocato Roberto Cuomo ancora in attesa di giudizio, non andò a buon fine secondo l’accusa (sostenuta dal pm della Procura della Repubblica Silvio Pavia) per la mira imprecisa di un “killer” davvero improvvisato. Il 17enne, col volto coperto da un casco integrale, sparò sì quella sera due colpi nei pressi del pub, ma mancando completamente il bersaglio.
L’avvocato Sergio Cola, legale della Casciello, oggi all’uscita dal Palazzo di Giustizia non ci sta, preannunciando appello contro una sentenza che a suo dire “si presta a numerose critiche, perché il quadro probatorio nel corso del processo è crollato del tutto ed alcuni testi, lo dicono le carte, sono stati addirittura indotti a non dire il vero”. L’unico sconto per Lucia Casciello deriva dall’esclusione dell’aggravante dei futili motivi. Tra trenta giorni il deposito della motivazione della durissima sentenza.
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