Confermo la disponibilità del Liceo scientifico ‘E. Pascal’ ad accogliere i volumi della biblioteca ‘Ludovico Pepe’. Per una maggiore fruibilità da parte degli utenti, stiamo valutando la possibilità di destinare uno spazio nella sede centrale dell’Istituto”. È una parte della lettera che la scuola superiore di Pompei indirizzò all’allora presidente dell’Osservatorio per la Legalità, Diego Marmo, che, a sua volta, girò all’amministrazione comunale della città.

La mail porta la data del 21 febbraio 2015. Da allora nessuna risposta dell’assessore alla cultura, Pietro Orsineri, né del sindaco Nando Uliano, nonostante i solleciti dello stesso Marmo e le denunce dei consiglieri di opposizione. Clamorosa quella fotografica realizzata da Maria Padulosi e Luigi Ametrano.

Il silenzio di Palazzo De Fusco si è rotto solo qualche giorno dopo la provocazione dei giovani di Fratelli d’Italia che hanno aperto “la sede di partito ai ragazzi che cercano spazi per studiare”. Di qui l’appello del vicesindaco all’arcivescovo Caputo: “Confido in un suo intervento che ci permetta di poter usufruire di alcuni ambienti della diocesi in cui collocare numerosi testi che oggi versano in una situazione di estrema precarietà e poter offrire così uno spazio letterario”.

Parole accorate di Orsineri indirizzate al Santuario mariano che, dopo le diverse segnalazioni ed alla luce delle missive del Liceo, gettano una nuova ombra sulla giunta Uliano. Perché da Palazzo non hanno risposto alle denunce? Perché hanno fatto cadere nel dimenticatoio la proposta della dirigente dell’Istituto superiore cittadino?

Come se non bastasse c’è un’altra missiva che sempre il liceo Pascal indirizzò, questa volta, proprio al sindaco. La data del protocollo è addirittura precedente: 29 luglio 2014 e porta la firma della dirigente Zamboli. All’epoca il problema era lo sfratto del Centro Studi Amedeo Maiuri dal secondo piano del palazzo di piazza Bartolo Longo. Anche in quella occasione la professoressa mise a disposizione alcuni spazi del Liceo per ospitare “la grande e prestigiosa raccolta di volumi di grande valore storico e scientifico”. La storia successiva ci racconta che la biblioteca del ‘Centro per gli studi pompeiani’, come abbiamo anche documentato, è finita nei locali più angusti nel cortile che dà sulla Fonte Salutare.


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La lettera di Orsineri