Laddove la ‘politica’ alza le mani per motivi che ad oggi restano ignoti, intervengono i funzionari comunali a sopperire a tali mancanze. È il caso della casa contesa a Pompei tra una signora che la occupa senza titoli ed una famiglia avente diritto. La storia, insomma, che vede come ‘vittime’ i De Simone che da un paio d’anni combattono a denti stretti contro una burocrazia lenta e farraginosa.

Sarà forse un caso, fatto sta che dopo la lettera del piccolo Vincenzo De Simone, che abbiamo pubblicato ieri 17 gennaio, negli uffici di Palazzo De Fusco qualcosa si è mosso. I dirigenti Fiorenza e Piscino hanno firmato proprio questa mattina, 18 gennaio, la determina che obbliga lo sgombero della donna che occupa ‘abusivamente’ lo stabile, per il giorno 26 gennaio.

Per la cronaca, Antonio De Simone ha presentato richiesta per un alloggio popolare nel lontano 2012. Ci sono voluti due anni per stilare una graduatoria definitiva dove lo stesso è risultato al primo posto tra gli aventi diritto. Da quel febbraio una lunga odissea ricca di numerosi appuntamenti con l’amministrazione Uliano, insediatasi nel giugno dello stesso anno, con promesse e rimandi. L’ex presidente dell’Osservatorio per la Legalità, Diego Marmo, aveva preso a cuore la vicenda, interessandosi e denunciando quanto stava capitando ai due coniugi ed ai loro 3 figli piccoli. Da allora, come ha scritto Marmo, “le risposte dagli uffici sono state imprecise e contraddittorie”.

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Sgomberata 'l'abusiva'

La lettera del piccolo Vincenzo

L'odissea dei De Simone