Aperto cinque anni fa, ora rischia nuovamente la chiusura. E i 57 dipendenti al suo interno temono di perdere il lavoro. E’ quanto sta accadendo al Centro Commerciale “Le Porte di Pompei”, dopo che il supermercato Grand Etè non ha aperto al pubblico dalla giornata di venerdì scorso.

La chiusura, avvenuta dopo l'intervento dell'ufficiale giudiziario giunto sul posto giovedì scorso per gli ultimi passaggi tecnici, ha messo in allarme i dipendenti della catena, che ora si trovano in una situazione di grande incertezza.

L'episodio richiama alla memoria quanto accaduto nel 2020, quando i dipendenti della catena Auchan affrontarono una crisi simile nello stesso centro commerciale. Allora, grazie a mesi di vertenze e lotte sindacali, molti lavoratori riuscirono a recuperare almeno in parte il proprio impiego. Tuttavia, la storia recente non rassicura completamente i lavoratori del Grand Ete, che temono per il loro futuro e per la stabilità delle loro famiglie.

Al momento, si attende una comunicazione ufficiale da parte dei vertici aziendali e dei rappresentanti sindacali. La mancanza di informazioni precise non fa che aumentare l'ansia tra i dipendenti, che si trovano sospesi in una sorta di limbo lavorativo. Il silenzio delle parti coinvolte, almeno fino ad ora, alimenta il timore che la chiusura possa diventare definitiva, senza prospettive di reintegrazione o soluzioni alternative.

All'esterno del supermercato, l'atmosfera è carica di tensione. I lavoratori esprimono attraverso i loro sguardi e i gesti una profonda preoccupazione. Il timore è che il loro futuro sia appeso a un filo, in un contesto economico e lavorativo già complicato.

I riflettori ora sono puntati sulle prossime mosse dell'azienda e dei sindacati. I lavoratori e le loro famiglie sperano che si possa trovare una soluzione che eviti il dramma sociale di ulteriori posti di lavoro persi.

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