Pompei, chiuso il supermercato Grand'Etè. Il dramma dei lavoratori: 'Che ne sarà di noi?'
Contezioso tra azienda e proprietà, avviata procedura di licenziamento. I sindacati: 'Al fianco dei dipendenti in questa battaglia'
30-01-2025 | di Redazione
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"Che ne sarà di noi? Il nostro futuro è in bilico: vogliamo risposte". Questa la domanda che aleggia all'esterno del centro commerciale 'Le Porte di Pompei'. Un interrogativo che pesa come un macigno sul futuro dei 75 lavoratori del supermercato Grand'Etè, chiuso la settimana scorsa a causa di un grave contezioso tra l'azienda Ci.Bo e la proprietà dell'immobile.
Questa mattina i dipendenti hanno incontrato i rappresentanti sindacali di Ugl, Cgil e Uil per avere risposte. Il 14 gennaio è stata avviata una procedura di licenziamento collettivo scattata dopo lo sfratto esecutivo notificato dall'ufficiale giudiziario. Dall'oggi al domani 75 dipendenti si sono ritrovati allo sbaraglio e senza un lavoro. "Faremo tutto il possibile per tutelare i lavoratori. Ieri abbiamo incontrato i rappresentanti dell'azienda Ci.Bo, che nel frattempo ha chiesto una proroga di 60 giorni per ritrovare un'intesa con la proprietà. A breve ci sarà un altro incontro tra le parti e ci auguriamo che riescano a trovare un accordo", dichiarano i rappresentanti dei sindacati.
A determinare il contezioso tra azienda e proprietà dell'immobile è un cavillo contrattuale. Il braccio di ferro tra le parti sembrerebbe essere scattato a causa di problematiche legate all'affitto. Nel frattempo, mentre si prova a ritrovare un'intesa, 75 lavoratori aspettano di conoscere il loro destino.
Trovarsi, dalla sera alla mattina, senza un lavoro è un'esperienza che nessuno dovrebbe vivere, ancora di più se si hanno famiglia e figli. I dipendenti del supermercato "Grand'Etè" nel centro commerciale 'Le Porte di Pompei', sanno bene questo cosa comporta. Dopo avere affrontato le conseguenze della vertenza 'Auchan' nel 2021, ora sono costretti a rivivere lo stesso dramma. In questo momento, così come allora, è la rabbia e la delusione a parlare per loro. "Siamo strapazzati come pupazzi e non non ci sta bene", dichiarano i lavoratori a margine dell'incontro con i rappresentanti sindacali. "Vogliamo delle risposte per capire come si evolverà la situazione. Non possiamo e non vogliamo restare in mezzo alla strada".
Nella situazione in cui si trovano ora la cosa migliore da fare è "restare uniti e muoversi congiuntamente", ribadiscono i dipendenti con fermezza. La riunione di oggi con i rappresentanti sindacali si è conclusa con una nota di speranza, e con la promessa di fare tutto il possibile per stabilizzare la situazione. Nonostante sia ancora forte il malcontento dei dipendenti, ci si aspetta che questa situazione drammatica sia solo momentanea e che da qui ad un mese si riesca a ritrovare un barlume di equilibrio e serenità.
( A cura di Giada Cuomo )
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