“Quella che stiamo vivendo a Pompei è una situazione figlia della gestione politica del primo cittadino, ma inserita in un disegno politico più ampio fatto di accordi a livello provinciale e regionale”. Non ha dubbi l’esponente del PD, Attilio Adami, nell’analisi sull’attuale momento amministrativo e consiliare della città degli scavi. Non si tratterebbe di semplici ripensamenti dei singoli eletti ma cambi di posizione dettati da spostamenti politici sovracomunali, che poco o nulla hanno di radicato sul territorio cittadino.

“Questa maggioranza – accusa l’esponente Dem – non produce alcun risultato concreto per la città”. A fondamento di quanto sostiene, Adami punta il dito contro “un’amministrazione labile e passiva, dove insistono inciuci e papocchi, dove si creano, si modificano e si disfano gruppi consiliari. In tanti sono passati dal sostegno incondizionato al primo cittadino fino all’opposizione ad Uliano, con repentini cambi di umore e con estrema facilità in brevi periodi. Qualcuno è anche tornato indietro”.

Non risparmia nessuno il fedelissimo del senatore PD Enzo Cuomo, per il quale la regia delle operazioni viene da lontano ed andrebbe cercata tra “gli accordi trasversali con ex politici ed alti rappresentanti delle precedenti amministrazioni”. Ne è la prova “le nomine nello staff del sindaco o l’adozione della delibera sul cimitero dal retrogusto D’Alessiano. Tutt’altro che cambiamento. In questo modo – conclude Attilio Adami – Uliano risulta vittorioso nei confronti di qualsiasi consigliere comunale dissidente”.

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