Capire i motivi che spingono le persone all’utilizzo delle droghe ed i danni che provocano, con uno sguardo particolare ai giovani e giovanissimi. Proprio da loro, domenica 26 giugno, è partita una campagna di sensibilizzazione nella città di Pompei dal titolo ‘Contro la droga – Viva la vita’.

L’associazione cittadina ‘Action in Rem’ ha aderito alla giornata internazionale contro l’utilizzo di sostanze stupefacenti, promossa da ‘Modavi onlus’, con la collaborazione di ‘Opes Italia’ ed ‘Asi Ciao’. “In questo mese – ha detto la presidente Ludovica Mazzetti – realizzeremo una serie di iniziative dedicate soprattutto ai ragazzi, attraverso le forme di comunicazione più immediate e veloci come le immagini o i video. Quella della droga è una piaga di cui non è esente neppure la nostra città”.

Parole a cui hanno fatto eco gli altri relatori che hanno partecipato al convegno organizzato proprio da ‘Action in Rem’. Dal dottor Sergio Amitrano, che ha trattato l’argomento da un punto di vista medico, a don Giovanni Russo, sacerdote della Caritas proprio nel Comune mariano. “Qualche giorno prima ho incontrato i detenuti di Poggioreale, quelli arrestati per spaccio di droga”, racconta don Giovanni: “A loro – continua – ho chiesto i motivi che li hanno spinti a delinquere. Quasi un coro unisono: i guadagni facili ed il potere”.

Il tema della droga, però, non è solo un problema di criminalità ma diventa un dramma sociale dal punto di vista degli assuntori. “La nostra società – continua il sacerdote, ricordando una frase di don Ciotti – è ‘alimentata soprattutto dall’indifferenza’. Non possiamo più aspettare ma dobbiamo iniziare a chiederci cosa fare. Occorre provare a colmare i vuoti che le persone hanno nella loro vita e che li spingono ad assumere le droghe”. Secondo don Giovanni, quelli più a rischio sono “i giovani che hanno sempre meno valori, spesso sono fragili o vengono da contesti famigliari frammentati, con i genitori che li seguono poco o non li seguono affatto”. Ma non sono solo loro a “cadere nel tunnel delle sostanze stupefacenti: anche padri di famiglia”.

Per il sacerdote, “siamo di fronte ad una società che ha perso i punti di riferimento. Spesso anche le stesse istituzioni non riescono a dare risposte”. Un argine di fronte a questa deriva è “l’aggregazione. Su questo terreno – conclude – la ripresa degli oratori sta facendo e può fare ancora tanto, soprattutto per i giovani”.

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