Parla chiaro a tutti. "Il voto a Pompei non è una lotta allo scettro del potere, ma deve essere una lotta per il suo cambiamento.

I responsabili dello scempio in cui vive Pompei devono restare a casa dopo aver deciso di interrompere in anticipo la vita del consiglio comunale" firmato Mimmo Di Casola.

Tra i primi in campo come candidato a sindaco con il suo cartello riformista, dice a chiare lettere cosa chiede agli alleati in vista dell'appuntamento per le amministrative di settembre. Con l'avvicinarsi dell'appuntamento elettorale si moltiplicano i nomi sui diversi tavoli per contendersi la poltrona che è stata di Amitrano, fino a che la sua coalizione non gli ha tolto la fascia da sindaco prima del tempo.

"A chi vuole vincere facile dico Pompei non è una lotteria" un messaggio chiaro a chi sta facendo un percorso al suo fianco con un polo di civiche, tra cui c'è Pompei viva, e anche ad un altro gruppo di liste con cui sono in atto prove d'intesa per trovare un nome comune a tutti e in alternativa al PD. Chiare le condizioni dettate da Di Casola, ex Presidente del consiglio comunale e in politica da giovanissimo: “Io voglio vincere … starò dove si vince… Lo so che di là sta il marcio, ma io voglio vincere, sono le frasi che sento dire da mesi, dopo la sfiducia all’ex Sindaco di Pompei avvenuta presso un Notaio. Dopo quel giorno, traumatico per la vita democratica di Pompei, c’è chi, come noi, sta costruendo con fatica un percorso ed un progetto per l’alternativa democratica e di sviluppo della nostra città e c’è chi, purtroppo, sostiene che debba essere la vittoria elettorale il fine ultimo di tutto e non il bene di Pompei".

Niente accordi, quindi, con i protagonisti dello scioglimento del consiglio comunale di febbraio che pensavano di potere tornare a votare a tempo di record. Un piano mandato in soffitta dallo stop dell'epidemia Covid. Usa toni duri Di Casola che lavora a costruire una coalizione in alternativa al PD di Lo Sapio: "Va ricordato che si è trattato di un semplice calcolo di potere (parlo della peggiore forma di potere), quello che trasforma una cittadinanza sovrana in cittadini sudditi, un potere senza pudore, senza scrupoli, quello che dice: 'qui comandiamo noi; “si fa quello che diciamo noi!”. Di Casola va avanti per la sua strada intrapresa ad inizio marzo: "Rendiamoci conto che ci sono addirittura famiglie in molte zone periferiche della città (e non solo) che vivono in condizioni molto precarie e di estremo disagio, restando, tutt’oggi, abbandonate dalla politica locale. Noi, al contrario, crediamo nel percorso che abbiamo iniziato il 7 marzo 2020, nel costruire una alternativa di governo per Pompei, in cui a vincere sarà la Città ed i suoi cittadini.
Non sono parole, è la nostra storia che parla più delle nostre parole!

Le forze sane si uniscano per rendere il progetto di rinascita della nostra città vincente, lo dobbiamo in particolari ai nostri giovani".

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