Dovrebbero iniziare già nei prossimi giorni i doppi turni per i piccoli della prima, seconda e terza elementare del plesso “Celentano” di Pompei. La decisione è giunta a margine di un incontro tra i genitori ed il commissario prefettizio, dopo che “sono state interdette a tutela della pubblica e privata incolumità” 3 delle 12 aule della scuola. Una scelta che ha portato forte un forte malumore e spinto a scrivere una lettera indirizzata al premier Paolo Gentiloni, al ministro dell’istruzione Valeria Fedeli, ed al presidente Anac, Raffaele Cantone.

“Come genitori siamo stati sempre molto partecipi alle problematiche scolastiche generali, quali manutenzione dei locali e del verde circostante, controllo della pulizia e, spesso, abbiamo dato il nostro fattivo contributo in tempo, denaro ed energie”. È l’incipit della missiva che le mamme ed i papà hanno indirizzato alle alte cariche del governo. L’excursus di quanto accaduto, a partire dalla scarsa pulizia, dai deficit sulla sicurezza fino alle infiltrazioni di acqua dal tetto. Poi, dopo il terremoto nel centro Italia, a novembre scorso, la scelta di chiudere alcune aule con l’intento di capire i lavori da fare e metterle in sicurezza. Ma, accusano i genitori, “non sono stati fatti i rilievi e la scuola è stata abbandonata a se stessa, al punto da essere vandalizzata. Sono state rubate ben 8 Lim (lavagna multimediale), comprate da poco”.

Dal 9 gennaio, quindi, è iniziato l’esodo dei piccoli, trasferiti in due strutture: la scuola dell’infanzia accorpata ad una struttura periferica sempre del secondo circolo, e la scuola primaria, invece, al liceo Pansa di via Sacra. Scelta che ha destato subito le preoccupazioni perché, sostenevano, “era un edificio inadatto ad ospitare bambini dai 5 ai 10 anni, con aule troppo piccole e con soli 2 bagni per 120 alunni”.

Fino ad arrivare a ieri pomeriggio, 20 marzo, con la decisione del prefetto di far ruotare di pomeriggio solo 3 classi nella sede di Messigno.

 

La foto della protesta da Notizie di Pompei

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