“Alla ricerca della salvezza”. È questo il titolo dell’incontro tenutosi nella giornata di ieri al teatro Di Costanzo-Mattiello di Pompei, ed organizzato dall’Associazione Nazionale Magistrati Sottosezione di Torre Annunziata. A seguire il convegno, gli studenti liceali di Torre Annunziata, Torre del Greco, Pompei, Castellammare di Stabia, Sorrento, Meta e Poggiomarino.

A parlare ai ragazzi il pm Andreana Ambrosino, Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Sottosezione di Torre Annunziata, Daniele Mencarelli, scrittore e autore del libro “Tutto chiede salvezza” e Gianluca Guida, Direttore dell’Istituto Penale per Minorenni di Nisida. Ad introdurre l'incontro Monsignor Tommaso Caputo, Arcivescovo di Pompei, che nei suoi saluti istituzionali ha dichiarato: “Questo è il luogo ideale per ospitare un incontro di questo tipo, il luogo in cui si è realizzata la speranza e la salvezza da oltre 130 anni”, riferendosi all’Istituto Bartolo Longo e al suo operato.

Successivamente, la dottoressa Ambrosino è intervenuta fornendo degli spunti di riflessione a partire dal libro di Daniele Mencarelli, un romanzo basato su esperienze autobiografiche, che narra la storia di Daniele, un ragazzo che a seguito di una crisi di rabbia, viene sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio in un reparto di psichiatria. Nel suo intervento Ambrosino ha parlato della solitudine dei ragazzi di oggi, di come molti comportamenti non siano derivati dalla loro volontà, ma dal volersi sentire accettati dalla società, voler essere considerati normali, per poi proseguire toccando altri punti come l’alienazione causata dai social network. “Un abuso dei social ha portato ad un allontanamento dalla realtà e dei rapporti umani” - ha spiegato la Ambrosino, che hai poi concluso rivolgendo una domanda agli altri ospiti – “Quante di queste esperienze possono significare un punto di partenza e quante invece possono rimanere un macigno?”.

Mencarelli, dopo aver risposto ad alcuni spunti con sue esperienze personali che hanno portato alla creazione del libro, si è rivolto ai ragazzi elogiando la loro generazione per aver rimesso al centro grandi domande che l’uomo aveva reso illecite, come ad esempio “Chi sono io?” o i grandi perché della vita. “La società ha creato automatismo, risponde con la medicina a un bisogno dal principio umano e non medico” – ha dichiarato lo scrittore, che ha poi continuato dicendo – “Questi ragazzi hanno un enorme bisogno di maestri, non abbiamo adulti in grado di rispondere alle domande di questi ragazzi. Bisogna dare ai giovani la possibilità di vivere da compagni di viaggio e non da figli o alunni.”

A concludere poi, l’intervento del Dottor Guida, il quale ha analizzato gli aspetti della vita all’interno dell’istituto che dirige e di trovare molte analogie tra i personaggi di Mencarelli e i ragazzi che frequenta quotidianamente. Guida racconta dell’elemento comune che molto spesso spinge questi ragazzi a infrangere quelle che lui definisce “regole sacre dell’uomo”: la solitudine, ragazzi che pur di potersi affermare e non essere isolati dalla società arrivano a commettere crimini. “Contro questo dolore profondo di ribellione, molto spesso i ragazzi non hanno bisogno altro che di sentirsi vicini l’un l’altro, questo offre salvezza” ha dichiarato Guida in conclusione del suo intervento. Infine gli ospiti, prima di andare via, hanno risposto ad alcune domande rivolte dagli studenti.

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