"Gli italiani a volte sono autolesionisti. In questo caso dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo riusciti a fare, soprattutto a spendere con onestà, con efficacia e con risultati che sono tangibili e che si possono vedere, confermati dalla grande affluenza di pubblico che c'è quotidianamente a Pompei, anche in giornate feriali, anche in periodi dell'anno non particolarmente turistici".

Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a Pompei insieme con la commissaria Ue alla Coesione e alle Riforme, Elisa Ferreira. Questa mattina c’è stata la visita al Parco Archeologico. "Pompei - ha aggiunto - ha sempre una elevata affluenza perché è diventato un luogo iconico in tutto il mondo. Rappresenta una storia, una identità molto profonda e questo tutti quanti ce lo riconoscono. Il commissario ha potuto toccare con mano che in questo caso i soldi sono stati efficacemente spesi, hanno riportato Pompei al prestigio che merita e io adesso chiederò al commissario altre risorse perché noi dobbiamo mantenere questo livello di cura, dobbiamo mantenere questa elevata qualità, dobbiamo proseguire negli scavi e dobbiamo fare ulteriori opere di valorizzazione. Abbiamo tante idee. Il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel mi ha fatto avere un programma di lavoro. Adesso chiederemo di finanziare questo programma di lavoro per portare Pompei sempre più in alto, sempre più avanti come tratto distintivo della qualità italiana".

Una nota della Commissione Europea parla di successo del Grande Progetto Pompei, di restauro del sito archeologico di Pompei, di attrazione turistica globale, di punto di riferimento culturale e motore per l'economia locale. “Il progetto - è scritto - è durato 10 anni e ha ricevuto più di 78 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Grazie a un finanziamento totale di 105 milioni di euro, compresi i 78 milioni di euro del FESR, sono stati restaurati 70 edifici. Grazie al progetto sono visitabili più di 40 ettari del sito, e il sito è ora accessibile alle persone con mobilità ridotta, con un percorso dedicato di oltre 4 km. Gli edifici sono ora protetti da eventi meteorologici distruttivi, che in passato hanno portato a crolli. Sono state rimosse circa 30.000 tonnellate di materiale (pietre, ceneri e terra) e sono stati rinvenuti quasi 1.200 oggetti e 170 confezioni di nuovi oggetti e frammenti di intonaco. Il progetto - si sottolinea - ha portato a un notevole aumento del numero di visitatori, passando da 2,3 milioni nel 2012 a oltre 4 milioni nel 2019. Questo progetto illustra anche come la cultura può contribuire allo sviluppo economico. Rispetto al 2013 si è registrato un aumento del 40% delle presenze negli alberghi e del 20% del fatturato nei ristoranti delle zone limitrofe".

"Questo progetto – ha ribadito la commissaria Ferreira - è un lavoro complesso, che mette insieme diversi elementi: la ricerca, i finanziamenti, il restauro, la guida del progetto, la gestione turistica. Si tratta di un grande progetto che costituisce un esempio, soprattutto nel Sud Italia. Voglio ringraziare quelli vi partecipano. Stanno facendo un lavoro incredibile per conservare e trasmettere tutta questa bellezza, che ci fa vivere meglio la nostra vita di europei. È molto importante il fatto che voi abbiate molti siti riconosciuti dall'Unesco. E noi sosteniamo progetti come questo, che generano un aumento dei visitatori. Si può valutare l'aumento di presenze negli alberghi e nella ristorazione di un + 40%, si creano posti di lavoro, c'è il coinvolgimento di archeologi. E tutto questo è sviluppo. Tutto quello che è qui può essere trasmesso e riprodotto in tutta Europa. Quindi, grazie a voi tutti. Siamo molto orgogliosi di poter finanziare un'opera come questa", ha concluso Ferreira.

(photo: Dire)

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