“Non fu truffa ai danni dello Stato. Tutti avevano ore di straordinario accumulate”. Il pm della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, Maria Benincasa, chiude le indagini sui presunti ‘furbetti’ all’ASL Napoli 3 Sud di Pompei. Sono quattro le richieste di archiviazione firmate dal magistrato per i dipendenti della sede di via Bartolo Longo, F.B. e G.S., entrambi di Pompei, F.A. e M.R., questi ultimi di Boscoreale, finiti a marzo scorso nel mirino degli inquirenti, dopo l’ultimo blitz anti-assenteismo dei carabinieri.

All’esito degli appostamenti compiuti dai militari era infatti emerso che gli indagati, ancora in servizio, lasciavano il posto di lavoro senza timbrare il “badge” marcatempo. Circostanza che aveva fatto scattare l’apertura di un fascicolo in Procura, e l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti dei quattro addetti al personale sanitario.

Tutti oggi ‘salvati’ dalla cosiddetta “banca delle ore”, che permette ai lavoratori di “compensare le assenze con le ore di straordinario prima svolte e non retribuite”. Una sorta di credito nei confronti dell’ASL, dimostrato dai legali degli indagati (alcuni vantavano fino a 17 ore di recupero orario, ndr), che ha spinto il pm a ritenere “non sussistente la truffa ai danni dell’ente pubblico”.

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