“Ci hanno accusato di aver celato il nostro dissenso contro la passata amministrazione. Peccato che ci sono persone all’interno del loro schieramento che sanno bene com’è andata, quando tentammo una mediazione anche un’ora prima che la sfiducia ad Amitrano venisse sottoscritta”.

L’ex presidente del consiglio comunale di Pompei Franco Gallo risponde a Domenico Di Casola e rispedisce le accuse al mittente. Il leader dei moderati infatti nei giorni scorsi e in occasione dell’ufficializzazione della sua candidatura a sindaco di Pompei aveva accusato la coalizione di centrosinistra (e in modo specifico il Partito Democratico, ndr) di poca chiarezza. “Non c’è stata alcuna congiura – ha spiegato Gallo - Basterebbe chiederlo ad alcune delle persone che allora ne sono stati protagonisti e che, oggi, militano tra le sue fila. Se attacca noi su questo fronte, si sta sostanzialmente attaccando il proprio schieramento. Quindi “lo sfidante” o è in mala fede o mente sapendo di mentire, pensando di poter prendere in giro i pompeiani”.

Senza peli sulla lingua Gallo, neppure quando commenta la presentazione del gruppo dei moderati, avvenuto giovedì scorso all’hotel Forum di Pompei: “Si definiscono ‘cartello civico’ – ironizza Gallo – come i sodalizi criminali di Tijuana. In politica si parla di coalizione o schieramento perché seppur contrapposte le forze che la animano si muovono sempre in territori di legalità, adoperando toni civili e pacati, cosa che al contrario Di Casola non fa, strumentalizzando il dibattito politico e sferrando attacchi personali contro Lo Sapio. Una pratica a cui notoriamente si ricorre quando non si hanno argomenti e azioni programmatiche con cui ribattere”.

E Gallo non lesina qualche stoccata alla grande alleanza che Di Casola ha compiuto per fronteggiare Carmine Lo Sapio alle prossime elezioni: “Hanno citato Berlinguer – ha analizzato Gallo -. Chissà cosa penserebbe di lui nel vederlo alleato con partiti come Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Perché, in definitiva, pur in assenza dei rispettivi simboli, è con queste persone che ha stretto un patto elettorale. Farebbe dunque bene a chiamarlo schieramento di centrodestra e ad usare, fin da subito, parole di verità con la città”.

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