Pompei, giornata storica: il beato Bartolo Longo sarà santo
Notizia attesa dai fedeli di tutto il mondo, le campane del Santuario suonano a festa
25-02-2025 | di Redazione
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Il Beato Bartolo Longo sarà santo. Lo annuncia la Sala Stampa vaticana che, nel bollettino di oggi, comunica che Papa Francesco ha approvato i voti favorevoli della Sessione Ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi per la canonizzazione del Fondatore del Santuario, delle Opere di carità e della stessa nuova Città di Pompei.
"Facciamo festa perché la canonizzazione del Beato Bartolo Longo è, ancora una volta, una dichiarazione d’amore che Dio fa all’umanità", ha detto l’Arcivescovo Prelato, Monsignor Tommaso Caputo, che appresa la notizia si è recato in Basilica per pregare dinanzi al Quadro della Madonna del Rosario e poi nella Cappella “Beato Bartolo Longo”, dove insieme ai sacerdoti e all’intera comunità, alla presenza anche delle autorità cittadine è stato cantato l’inno del “Te Deum” in un accorato rendimento di grazie dinanzi alle spoglie mortali del Fondatore.
È una giornata storica. L’annuncio tanto atteso in tutto il mondo dai devoti della Madonna di Pompei è arrivato: Bartolo Longo sarà canonizzato. La notizia è stata ufficializzata, poco dopo mezzogiorno di oggi, nel consueto bollettino della Sala Stampa vaticana: "Papa Francesco – si legge tra l’altro nella nota – ha approvato i voti favorevoli della Sessione Ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi per la canonizzazione del Beato Bartolo Longo". A lungo le campane del Santuario hanno suonato a festa mentre l’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo, si è subito recato in Basilica per pregare dinanzi alla venerata Immagine della Madonna del Rosario e poi nella Cappella “Beato Bartolo Longo”, dove ha guidato la recita del “Te Deum” in un accorato rendimento di grazie dinanzi alle spoglie mortali del Fondatore. Insieme al Prelato, si sono raccolti in preghiera i sacerdoti della Città mariana, i diaconi, le Suore domenicane “Figlie del Santo Rosario di Pompei”, i Fratelli delle Scuole cristiane, i religiosi di altre congregazioni e ai numerosi pellegrini che, come ogni mattina, gremivano il Santuario. Ed è festa, in modo speciale, nei Centri “Beata Vergine” e “Bartolo Longo”, nelle case famiglia del Centro “Giovanni Paolo II”, alla Mensa dei poveri “Papa Francesco” e in tutti i luoghi della carità pompeiana. Bartolo Longo è per tutti un padre.
Le prime parole dell’Arcivescovo Tommaso Caputo Nella sua prima dichiarazione il Prelato esprime la gioia della famiglia del Santuario, la stessa gioia dei fedeli di tutto il mondo, devoti della Vergine di Pompei. Ma c’è anche tanta riconoscenza per Papa Francesco: nella Città mariana è continua la preghiera per il Santo Padre, soprattutto nella celebrazione dell’Eucarestia e nella recita del Rosario. "Ogni parola – dice Monsignor Caputo – sembra incapace di spiegare tutta la nostra commozione e la gratitudine per il Papa che, pur in un momento di sofferenza e dalla “cattedra” speciale dell’Ospedale Gemelli, ha voluto concedere a tutti i devoti della Madonna di Pompei, ovunque nel mondo, questa grande gioia. A Pompei amiamo il Papa in modo speciale e profondo e preghiamo per lui, certi che la Madonna del Rosario e Bartolo Longo, dal Cielo, ascoltino la nostra invocazione e il Santo Padre torni alla quotidianità del ministero petrino".
"Bartolo Longo – ricorda – fu beatificato il 26 ottobre 1980 e, già negli anni successivi, una moltitudine di persone ha espresso un’esigenza del cuore: vedere il Fondatore canonizzato. In tanti hanno pregato intensamente secondo questa intenzione, in tanti si sono rivolti al Beato chiedendo la sua intercessione nei frangenti più difficili della loro vita. Il Santo Padre ha dato ascolto al popolo di Dio, che oggi fa festa".
"La gioia – prosegue – non è tanto per Bartolo Longo. Egli è già in Cielo e contempla la visione beatifica del Padre. Cosa potrebbe desiderare di più? La gioia è per noi che abbiamo un nuovo Santo, una figura alla quale guardare e da imitare per raggiungere, un giorno, anche noi, il Paradiso. In ogni canonizzazione infatti si può distinguere il disegno di Dio. Quanti sono i santi nascosti, quelli della porta accanto. Non arriveranno all’onore degli altari, ma sono santi agli occhi del Padre. La canonizzazione, il riconoscimento pubblico della santità di un uomo o di
una donna, è invece strumentale alla volontà di Dio che, attraverso quei testimoni, ci dona un aiuto per darci la salvezza e la vita in pienezza, una gioia che niente e nessuno potrà più toglierci. Facciamo festa perché anche la canonizzazione del Beato Bartolo Longo è, ancora una volta, una dichiarazione d’amore che Dio fa all’umanità".
Per quanto Longo abbia terminato la sua esistenza terrena nel 1926, Longo è un santo modernissimo. A portare alla canonizzazione del Beato – spiega ancora Monsignor Caputo – la sua modernità: "Longo fu anticipatore dei tempi, modello di quella “Chiesa in uscita”, centrale nel magistero di Papa Francesco. Quando si leggono i suoi testi si resta esterrefatti dalla modernità
lessicale, ma ancora di più contenutistica. Egli ha una visione profetica, conosce bene l’umanità ed è consapevole delle prospettive. Opera, scrive, parla tra fine Ottocento e le prime tre decadi del Novecento, ma sembra un santo di oggi".
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