Pompei. Guerra ai sottopassi, La Mura: “Pronta a contrastare il progetto”
A senatrice si scaglia contro i lavori: “Dannosi per la città e per i pompeiani. Questa città non ha bisogno di altro cemento”
11-03-2021 | di Redazione

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“Comune e EAV continuano a portare avanti, nonostante l’opposizione di cittadini e comitati, un progetto invasivo che prevede colate di cemento e opere dannose per Pompei e i pompeiani”.
La senatrice Virginia La Mura si scaglia contro il progetto di Compatibilizzazione urbana della linea ferroviaria nel territorio di Pompei. A preoccupare la senatrice, è anche la creazione dei sottopassi per eliminare quattro passaggi a livello, il parcheggio interrato per centinaia di posti auto, il rifacimento della piazza Bartolo Longo, gli espropri per la realizzazione di nuove strade. Opere definite “inutili, costosissime e penalizzanti per l’intera cittadinanza, perché vanno ad intaccare l’intero assetto urbanistico e viario di Pompei”.
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Già lo scorso 8 novembre fu organizzato un incontro online con i rappresentanti dei comitati cittadini e tecnici esperti di mobilità che illustrarono il loro punto di vista su danni che le opere del progetto possono causare al territorio, ma anche valide alternative.
“Sono vicina a tutti i cittadini che da tempo lottano contro l’ennesimo progetto speculativo calato dall’alto e pronta a contrastarlo in tutte le sedi – ha continuato Virginia La Mura -. Pompei non ha bisogno di altro cemento che elimina il già carente verde urbano, ha invece bisogno di piste ciclabili, luoghi di socializzazione all’aperto, giardini pubblici, di una viabilità efficiente e sostenibile. Bisogna abbandonare – ha concluso - i vecchi schemi e procedere verso un’altra idea di città verde, in linea con quanto promosso dall’Europa con il Green Deal e il Recovery Plan”.
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Autore: Ezio - Inserito il: 11-03-2021 16:07:02
Ma la La Mura ha capito che non ci sta più una lira e si tenta di fare il possibile per cercare di far aumentare le entrate di tutti con qualunque mezzo? Perché qua mi pare che si parla di green, ecc., e non si tiene conto che il green, senza un piano serio, vuol dire perpetuare lo stato disoccupazione nell'area. Proponete un piano in cui col green escono tanti soldi e posti di lavoro.