Pompei, i lavoratori dei chioschi chiedono certezze: "Vogliamo solo tornare a lavorare"
Dopo quattro mesi di attesa, il sindaco Lo Sapio promette risoluzione in un mese: “Stiamo facendo il massimo”
17-02-2025 | di Marco De Rosa

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Soluzioni e risposte concrete per il futuro dei lavoratori dei chioschi di Pompei. C’è stata tensione questa mattina a Palazzo De Fusco. Circa una cinquantina di persone si sono radunate all’ingresso della casa comunale per sapere con certezza quali novità ci sono per far sì che ritornino a lavorare.
È dal 7 ottobre scorso che decine di famiglie sono rimaste senza uno stipendio dopo che la Procura ha sequestrato 46 chioschi e consegnato 65 notifiche nei confronti di chi ha gestito i chioschi e i gazebo nella Città degli Scavi e del Santuario.
L’operazione rappresenta il culmine di un'indagine avviata anni fa, volta a fare luce sulle irregolarità legate alla concessione di licenze per attività commerciali. Gli investigatori hanno esaminato documenti risalenti a ben 40 anni fa, evidenziando anomalie e presunte violazioni nelle autorizzazioni.
Da allora sono passati quattro mesi e la pazienza dei lavoratori è messa sempre di più in ginocchio: “Noi chiediamo solo di tornare a lavorare – dice Raffaele Scisciola, uno dei lavoratori presenti a protestare sotto la casa comunale –. Non abbiamo avuto ancora risposte certe dall’amministrazione comunale. Siamo pronti a scendere in piazza che rischiano di diventare terra di nessuno”.
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La preoccupazione dei lavoratori non nasce soltanto da quattro mesi di immobilismo, ma anche dal lavoro che l’Amministrazione sta portando avanti. “Non conosciamo i progetti, non sappiamo cosa stanno facendo. Sappiamo solo che pur di guadagnare siamo disponibili anche a lavorare su doppi turni”.
Preoccupazioni che sono state placate dal Sindaco Carmine Lo Sapio che ha tenuto un colloquio in aula consiliare con una delegazione di lavoratori: “Credo che in un mese possiamo arrivare a una soluzione che accontenti tutti – ha spiegato il primo cittadino -. Una volta acquisiti i pareri potremmo avviare una selezione per stabilire chi ha diritto ad occupare chioschi e gazebo. La cosa che mi preme sottolineare è che abbiamo fatto il possibile per anticipare i tempi il più possibile ed evitare che questa situazione si protragga per troppo tempo. Nel frattempo, la civiltà delle proteste dei lavoratori mi danno la forza necessaria per spingere sull’acceleratore e affrettare i tempi per tornare a far lavorare queste persone”.
A fine mese in programma una riunione operativa in vista della conferenza di servizi che servirà a concludere l’iter di avvio delle selezioni. Sarà un momento cruciale per il futuro occupazionale degli ambulanti.
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