"Un libro che cerca di dare una carezza a quei ragazzi a cui la vita una carezza non l’ha data". Vi siete mai chiesti come sarebbe una partita giocata tra i più grandi calciatori della storia? È questo l’interrogativo al quale prova a rispondere il giornalista Marino Bartoletti nel suo ultimo libro, “La partita degli dei”, presentato ieri a Pompei in occasione della kermesse letteraria “Gli incontri di Valore”, giunta alla V edizione e diretta dal manager Nicola Ruocco.

Bartoletti, che è stato già ospite del salotto pompeiano circa due anni fa, ha cominciato l’incontro con un saluto alla città di Pompei: “Un posto nel quale trovo sempre molto affetto e simpatia”. Il libro in questione, va ad aggiungersi alle tre opere precedenti nel in cui l’autore parla di personaggi che ha incontrato durante la sua vita e a cui è molto grato, tutti con un un’unica domanda a fare da filo conduttore: “Dove vanno a finire i nostri dei?”.

“La partita degli dei” non è un semplice libro sportivo, è un libro che, come ci racconta l’autore, racconta di vite, di storie, di uomini e dannazione. Assieme ai più grandi di sempre, come Maradona e Pelé, troviamo anche le storie di Stefano Borgonovo, ex attaccante di Fiorentina e Milan morto dopo una lunga battaglia con la SLA, di Giuliano Giuliani, ex portiere del Napoli morto a causa dell’AIDS, Valentino Mazzola, storico capitano del Grande Torino, ma soprattutto la persona a cui questo libro è dedicato, Gianluca Vialli, venuto a mancare circa un anno per colpa di un tumore al pancreas. “Un libro che dedico a Luca Vialli e alla sua gentilezza” – ha dichiarato il giornalista nell’inizio del suo commento sul libro, proseguito poi con – “Questo è un libro che racconta storie importanti, che fa commuovere e fa ridere. Un libro che cerca di dare una carezza a quei ragazzi a cui la vita una carezza non l’ha data.”

Tutti questi protagonisti sono poi affiancati dai miti e amici che Bartoletti ha collezionato negli anni, come Gianni Minà, Enzo Ferrari e Raffaella Carrà. Prima di andare
via, Bartoletti ha risposto a qualche domanda giunta dal pubblico e a qualche commento sull’imminente appunto sanremese del quale possiamo definirlo “un grande storico”. Infine ha lasciato i suoi ospiti con una promessa: ritornare a Pompei per la presentazione del quinto capitolo della saga dedicato alla sua altra grande passione, il Festival di Sanremo.

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