Pompei, in scooter negli scavi: denunciato turista
Nuovo schiaffo alla storia, dopo quello di due anni fa. La foto diventa subito virale
11-08-2022 | di Redazione
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Sorpreso sullo scooter tra i viali degli scavi di Pompei. L’ultimo schiaffo alla storia l’ha dato un turista australiano di 33 anni. E’ stato fermato, in sella a uno motorino noleggiato, nei pressi di Porta Anfiteatro. E’ entrato abusivamente nel Parco Archeologico attraverso il varco di Porta Vesuvio, eludendo gli addetti impegnati in attività di routine.
Quando i militari lo hanno fermato si è scusato dicendo di non sapere che quei viali una volta percorsi da bighe e calzari fossero vietati ai mezzi non autorizzati. Fatto sta che aveva percorso con uno scooter a noleggio un chilometro e mezzo di “storia” approfittando dell’apertura momentanea di un passaggio di servizio. Dopo aver appurato che non fosse stato arrecato alcun danno al patrimonio archeologico, l’uomo è stato denunciato per accesso abusivo all’interno del parco archeologico.
Scavi di Pompei, turista inglese beccato mentre danneggia una parete di una domus
L'uomo ha inciso con un coltellino le iniziali e la data. Fermato dai carabinieri
Si tratta del secondo caso in due anni, dopo quello diventato virale del 17 agosto 2020. Quel giorno l’immagine di una turista su una domus romana fece il giro del mondo. Oggi, a distanza di 2 anni da quel controverso selfie, una faccenda discutibile ma certamente meno grave.
Sul caso è intervenuto direttamente il Parco Archeologico di Pompei che ha precisato che "il turista si è introdotto nell'area attraverso il varco di servizio di Porta Vesuvio, seguendo l’ingresso di auto di ditte di cantiere, ha percorso un tratto esterno della città e non strade antiche. L'intrusione ha determinato l'attivazione immediata della squadra di vigilanza del Parco che è riuscita a bloccarlo fino all'arrivo dei carabinieri. Il tratto percorso è un viale esterno alla cinta muraria della città antica, in terra battuta, utilizzato dalle ditte impegnate in cantieri di lavori di scavo, messa in sicurezza e restauro e non accessibile al pubblico. Pertanto, non c'era pericolo né per i visitatori del sito né per il patrimonio archeologico in nessun momento dell'episodio, che si è concluso dopo pochi minuti grazie all’efficiente servizio di vigilanza e videosorveglianza del Parco archeologico".
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