Pompei, inchiesta "Terra Santa": la verità dell'ex sindaco D'Alessio ai giudici
Respinte le accuse davanti al Gip. Riesame fissato al 2 febbraio
29-01-2015 | di Salvatore Piro
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"Non l'ho fatto per consolidare il mio peso elettorale". Così oggi Claudio D'Alessio si è difeso davanti al Gip del Tribunale di Torre Annunziata, Emma Aufieri, che 7 giorni fa firmò l'ordinanza che ha spedito ai domiciliari l'ex sindaco di Pompei, coinvolto insieme ad altre 8 persone nell'inchiesta "Terra Santa".
Indagine che ha scosso la politica e l'opinione pubblica della città mariana: secondo i pm, infatti, dal 2011 al 2014 al cimitero di Pompei sarebbero state effettuate diverse esumazioni illegali, favorendo così la sepoltura di defunti vicini a dipendenti ed amministratori comunali (tra gli indagati pure l'attuale consigliere d'opposizione Attilio Malafronte, ndr). D'Alessio è accusato di "induzione indebita a dare utilità", reato che sarebbe stato commesso dall'ex primo cittadino nell'agosto del 2013, in cambio secondo gli inquirenti di "un accrescimento del prestigio" in politica.
Oggi D'Alessio, assistito dal suo avvocato Gaetano Inserra, ha respinto le accuse. Il riesame della posizione dell'ex sindaco, intanto, è fissato al 2 febbraio.
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