La casa del profumiere, i fiori sono gli stessi di quelli che i romani amavano per preparare i loro profumi. "Respirare l'aria della storia se come dice Virgilio sorridono i campi anche noi sorridiamo di più", dice il direttore Gabriel Zuchtriegel. L'inaugurazione questa mattina dopo i lavori di ripristino. Sono 800 rose antiche, 1.200 viole, 1.000 piante di ruscus, oltre a ciliegi, viti e meli cotogni messi a dimora nell’area verde della casa del Giardino di Ercole di Pompei, anche detta “casa del profumiere”, per la probabile produzione e commercializzazione di profumi che qui avveniva. L’immissione delle ulteriori specie botaniche identificate storicamente ha consentito una operazione di valorizzazione e ricostruzione filologica del giardino, resa possibile grazie ad una sponsorizzazione tecnica da parte dell’Associazione ROSANTIQUA. Un ulteriore esempio a Pompei di proficua collaborazione tra pubblico- privato ma anche una testimonianza del dialogo tra archeologia, botanica e cultura sensoriale.

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