Pompei, la città di schiavi e ultimi raccontata da Zuchtriegel
Il direttore del parco ospite dell'associazione ETS
10-12-2024 | di Redazione
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Zuchtriegel parla degli schiavi a Pompei e degli ultimi di una civiltà di cui spesso si raccontano solo le storie delle famiglie più influenti. Per l’ultimo incontro dell’anno, l’Associazione Internazionale ‘Amici di Pompei ETS’, venerdì 13 dicembre, ore 17, presso l’Auditorium degli scavi di Pompei ospita la conferenza del direttore generale del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel intitolata “Scoperte e ricerche a Pompei e nel territorio”. Al centro dell’incontro l’analisi del Direttore delle ultime scoperte realizzate attraverso cui costruire un’immagine del mondo degli ‘ultimi’ quanto più vicina al reale.
Quando, tra il 1776 e il 1789, Edward Gibbon pubblicò la Storia della decadenza e caduta dell’impero romano, si scavava già a Pompei. La sua opera esprime lo spirito di un’epoca che voleva vedere nel mondo classico soprattutto un modello positivo, da opporre al presente, segnato, nella percezione di molti, dall’assenza di democrazia, bellezza e libertà. Il secolo di Gibbon aveva però un problema: la schiavitù. Per spiegare come il mondo classico potesse tollerare una prassi così disumana, si cercava di marginalizzare e abbellire la realtà. Gli schiavi c’erano, ma vivevano in condizioni abbastanza “umane”. Le nuove scoperte dentro e fuori Pompei ci mostrano però più palesemente che mai come tale idea fosse il risultato di una distorsione. Lo scavo di una villa schiavistica a Civita Giuliana e di un panificio dove lavoravano servi vincti, ovvero schiavi rinchiusi, ci porta nelle dimensioni meno “classiche” del mondo "classico”.
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