Pompei, la cultura abbandonata: Maiuri lasciato “vicino ai bagni”
L’amministrazione comunale sfratta il Fondo dedicato all’archeologo, destinandolo ad un tugurio insieme all’Uni3
16-09-2015 | di Raffaele Perrotta

È il padre laico di Pompei. Se oggi il mondo intero conosce la romanità italiana, rappresentata in gran parte proprio dagli scavi della città mariana insieme a quelli di Ercolano, lo si deve all’opera che ha compiuto l’archeologo Amedeo Maiuri.
Sarà per questo motivo che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nando Uliano ha ben pensato di relegare ad un tugurio il Fondo culturale intitolato proprio ad Amedeo Maiuri. Anzi, ha fatto di più. Ha posto il busto dell’archeologo nel posto in cui immaginano debba stare: tra due bagni.
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Come se non bastasse, si ritrova a dividere i pochi metri quadrati assegnati con un’altra istituzione: la Uni3. L’università della terza età era molto attiva fin quando aveva spazi adeguati, riuscendo a colmare i vuoti di welfare ormai latenti in molti enti comunali. Purtroppo, causa anche la spending review, hanno dovuto lasciare i locali spaziosi e restringersi nelle due stanzette che gli ha riservato l’amministrazione.
Sperando in tempi migliori per cultura italiana, ci si augura almeno che venga data dignità al busto di Amedeo Maiuri.
